Re: Centrali nucleari al torio

From: Alex P. <alexp_at_gmail.com>
Date: Thu, 31 Mar 2011 18:06:01 +0200

> Carlo Rubbia:
> http://www.youtube.com/watch?v=8xrqu4GeU1c
> ha detto che l'uso del torio nelle centrali nucleari darebbe enormi
> vantaggi rispetto all'uranio:
> - maggiore efficienza (meno torio per produrre lo stesso ammontare di
> energia)
> - minor costo (il torio e' diffuso circa quanto il piombo sulla terra.
> L'Italia ne possiede negli appennini)
> - durata delle riserve naturali (migliaia di anni)
> - minore quantita' di scorie (quasi zero!)
> - decadimento delle scorie entro pochi decenni
> Perche' non si va in questa direzione? Perche' non se ne parla? Che cosa mi
> sfugge?
> Scusate, sono un profano e non ho le conoscenze per farmi un'opinione
> seria, potreste per favore aiutarmi a capire?
> Grazie.
> GiorgioPP

� tutto vero, con il solo distinguo che anche con questi reattori l'
incidente in Giappone sarebbe accaduto ugualmente, semplicemente per l'
impossibilit� di asportare il calore residuo di decadimento (~ 5-7%
della potenza termica nominale). Inoltre, va da s�, che un acceleratore
� una macchina terribilmente complicata e costosa, per cui
difficilmente avr� mai un ruolo nella produzione di elettricit� di
potenza per motivi prima di tutto economici

Esiste per� un' altra tecnologia al torio ovvero quella
basata sui reattori a combustibile fluido (molten salt reactor o MSR,
ovvero "reattore a sali fusi") di cui per giunta sono gi� esistiti due
piccoli prototipi di gran successo negli anni '60 e '70, l' ARE e il
MSRE, si veda pagina di wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Molten_salt_reactor e i cinesi di recente
(e giapponesi precedentemente) hanno annunciato di voler iniziare un
ambizioso programma di ricerca e sviluppo
http://energyfromthorium.com/2011/01/30/china-initiates-tmsr/

Questa tecnolgia nucleare risolve tutti, ma proprio tutti, i problemi
del nucleare tradizionale basato sostanzialmente sulla tecnologia a
combustibile solido. Una "fusione del nocciolo" � un termine
irrilevante in questo caso in quanto il combustibile � gi� nella forma
liquida. I sali combustibili (fluoruri) sono sempre a pressione
atmosferica sebbene ad alta temperatura (quindi si produce elettricit�
con elevate efficienze senza bisogno di pesanti, complessi e costosi
contenitori in pressioni come nei reattori oggi sfruttati), totalmente
inerti e non reattivi con aria o acqua a differenza di acqua in
pressione a 70-150 atm o sodio liquido,o corrosivi come il piombo
liquido, i gas di fissione volatili(come lo iodio rilasciato in questo
ed altri incidenti) vengono
estratti continuamente ed in caso di malfunzionamento/anomalia il
contenuto del reattore viene scaricato per semplice gravit� - senza
NESSUN bisogno di *alcun intervento umano* o di macchinari
esplicitamente da attivare - per banale fusione del dispositivo di
congelamento ("freeze plug") e raccolto in serbatoi sottocritici per
il raffreddamento successivo in cui la semplice geometria impedisce
fisicamente che le reazioni a catena ripartano di nuovo. Una piccola
perdita, inoltre, per es. per rottura di una tubazione tende ad
otturarsi istantaneamente e quindi ad impedire rilasci di radioattivit�
in
quanto i sali solidificano a temperatura ambiente, anche qui senza
alcun bisogno di alcun intervento esterno. La sicurezza del reattore,
quindi, a differenza di quanto accade oggi non dipenderebbe pi� da
piccoli e numerosi dettagli e non va a spese della maggiore
complessit� (e quindi costi) dell' impianto
http://energyfromthorium.com/2011/02/25/need-rugged-reactor/
http://energyfromthorium.com/2011/01/09/liquid-fuel-nuclear-reactors/
http://energyfromthorium.com/2010/12/07/not-so-fast-with-thorium/

Inoltre, � interessante notare che essendo un sistema ad alta
temperatura con temp dei sali > 700 �C, queste tecnolgie potrebbero
pure essere sfruttate non solo per produrre elettricit� (che cmq pu�
anche alimentare pompe di calore per il riscaldamento/condizionamento
civile e veicoli elettrici o treni per il trasporto di persone e merci
!) con alta efficienza (~ 50%) e quindi senza bisogno di acqua per il
raffreddamento, al limite anche in zone aride e quindi facilitando la
localizzazione dei siti, ma anche per produrre, senza grosse perdite
di potenza elettrica, calore a bassa temp per la dissalazione dell'
acqua e il riscaldamento urbano

In pi�, rimangono valide le altre considerazioni solitamente elencate
da Rubbia sui reattori al torio,
ovvero quella sulla proliferazione (il torio � sempre "sporcato" da
altri elementi radioattivi forti emittitori gamma che rendono
praticamente impossibile una sua applicazione militare, ragion per cui
sulle decine di migliaia di testate atomiche esistenti oggi nel
pianeta, nessuna si � mai basata sul torio), sulla riduzione delle
scorie (se il 100% della nostra energia in Italia, non solo l'
elettricit�, si basasse sul torio ai MSR, si produrrebbe al pi� un
volume di scorie a lunga vita pari a poche decine di litri...) e sulla
sostenibilit� del torio come combustibile nucleare nel lungo periodo
(milioni di anni e pi� ai consumi attuali dell' intero pianeta).

Infine, a differenza di tante altre proposte come la fusione o l'
idrogeno, ecc...faccio notare che la tecnologia � stata gi� ampiamente
sviluppata in
passato, per cui non si tratterebbe di ripartire da zero, ma al pi� di
"industrializzare" una tecnologia gi� sostanzialmente matura
Received on Thu Mar 31 2011 - 18:06:01 CEST

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