Giorgio Pastore ha scritto:
> Premetto che ho difficoltà ad esprimermi sulle scelte scolastiche
> senza conoscere il contesto e che eviterei di giudicare la scuola
> solo sulla base dei libri di testo, un'osservazione l'avrei.
> ...
Ho lasciato per ultimo questo post, anche se era il primo, perché
merita una risposta più articolata.
Le tue riserve sono giustificate in astratto, ma questo non significa
che si debba mettere la testa sotto la sabbia.
I libri di testo esistono e gli insegnanti li adottano. Immagino che
spesso li facciano anche studiare :-)
Così come esistono le IN, che io ho più volte pesantemente criticato.
Tuttavia se un testo si discosta *in peggio* dalle IN, mi pare che
vada stigmatizzato.
L'obiezione che farei all'OP è che avrebbe dovuto citare la fonte, in
modo da consentire a chiunque la verifica e l'approfondimento.
Non mi pare debbano ostare motivi di riservatezza o non so che altro.
Un libro di testo è un'opera *pubblica*, e per di più che intende
svolgere una *funzione pubblica*.
Se la svolge male è doveroso criticarlo, anche pubblicamente.
Né c'è da temere l'accusa di diffamazione, se la critica evita
l'attacco personale e si limita strettamente alla valutazione del
contenuto e del suo valore scientifico/didattico.
Né si può invocare la libertà d'insegnamento.
Nessuno contesta a chiunque il diritto di pubblicare un suo libro di
testo.
Ma nella stessa libertà rientra quella di critica.
E criticando non s'invoca nessuna censura.
Semplicemente, se tu metti in piazza una tua opera, io ho tutto il
diritto di dire quello che ne penso.
Ma so per antica esperienza che in Italia vige un'autocensura che
sfiora l'omertà: delle malefatte dei libri di testo si evita
accuratamente di parlare.
--
Elio Fabri
Received on Sun Jan 31 2021 - 12:17:08 CET