Il 17 Ago 2003, 19:54, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
Salve a tutti,
(.....)
> Il fatto e', come ho gia' detto, che ne so poco, e quel poco e' anche
> piuttosto vecchio...
> Di fatto risale alla lezioni di Feynman e poco altro.
>
> Comunque, le cose starebbero cosi': la Terra riceve carica negativa
> dalle nubi temporalesche, attraverso i fulmini. Infatti le nubi sono
> cariche positive in alto e negative in basso. Non so se oggi se ne
> conosca una ragione teorica solida, ma da molto tempo ci sono misure
> in proposito.
>
> Se a un certo momento i temporali cessassero in tutta l'atmosfera, la
> Terra si scaricherebbe, perche' l'aria non e' perfettamente isolante.
> Infatti col cielo sereno esiste una debole corrente dall'alto al basso,
> che integrata su tutta la Terra ammonta a circa 1500 A, e
> scaricherebbe la Terra in circa un'ora.
> I temporali assicurano la conservazione dello squilibrio di carica.
> Ovviamente tutto il processo consuma energia, che in ultima analisi
> viene (anche questa) dalla radiazione solare.
Molto interessante, ti ringrazio per questa analisi.
> Ritengo che complessivamente (ossia tenendo conto anche dell'atmosfera)
> la Terra sia neutra.
> Si vede facilmente che basterebbe un piccolo potenziale per dare a
> particelle cariche, positive o negative, l'energia necessaria per
> superare l'attrazione gravitazionale.
> Per un protone basterebbe un potenziale dell'ordine del volt; per un
> elettrone molto meno.
Questa conclusione, peraltro logica e sensata, a me sembrerebbe
piu'convincente con un'ulteriore ipotesi. Nn conosco la curva che
da' la densita' di carica (nell'atm.) in funz. dell'altezza, cioe'
f = dq/dV (V e' Volume) = f(h); se la q (atm.) e' concentrata ai
limiti dell'atm. terrestre e cosiste essenzialmente di H+ e anche
He++, He+ e altre particelle a vita breve, che pero', avrebbero
una conc. non nulla in vista del raggiungimento di uno stato
stazionario (per via dei raggi cosmici, sempre presenti), allora
tutto ok. Ma, se da quell'ipotetica curva risultasse che una
quantita' significativa di carica positiva (in eccesso) fosse
ubicata negli strati piu' bassi (troposfera), allora IMHO, anche
con potenziali decisamente piu' alti, credo che nn riuscirebbe a
sfuggire; questo perche' un protone (generato in situ, o ivi
giunto), dopo essersi termalizzato si "appiccicherebbe" in special
modo a mol. di H2O, formando, prima H3O+, poi H3O+.n H2O, dove n,
come si vede da esper. di spettrom. di massa a T e P ambiente,
raggiunge il val. di qualche decina. Tali ioni eserciterebbero
forze (ione - dipolo indotto) di nn trasc. importanza sulle mol.
adiacenti. Anche ioni OH- danno OH-.n' H2O (n' < n). E' chiaro
che se due aggregati di carica opposta venissero a trovarsi suff.
vicini, darebbero (n + n' + 2) H2O. Se postuliamo un'eccesso di
q+, anche ci fosse una completa neutralizzazione (cosa alquanto
improbabile), rimarrebbe un eccesso dei primi aggregati, i quali
nn sarebbero tanto liberi di muoversi su traiettorie complessive
diverse da quelle dettate dai moti convettivi, eccetto che nel
corso di temporali, dove l'energia elettrostatica
"la fa da padrone".
Aggiungerei che, da un punto di vista chimico, ceteris paribus,
nella bassa atmosfera e' piu' semplice la formazione di specie
(a lunga vita) positive, piuttosto che negative.
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Ciao
Patrizio
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Received on Mon Aug 18 2003 - 18:06:28 CEST