Re: Terza equazione di Maxwell

From: Imparante <imparante_at_gmail.com>
Date: Sun, 14 Feb 2021 23:43:34 -0800 (PST)

Buongiorno. Batto il ferro finché è caldo e rispondo insieme a Giorgio Bibbiani e a Elio Fabbri per non frammentare il discorso.


Il giorno giovedì 11 febbraio 2021 alle 14:36:03 UTC+1 Giorgio Bibbiani ha scritto:

> Però Em non è un campo elettrico a rigore, cioè non è necessariamente una funzione del punto
> che determini univocamente la forza agente su una qualsiasi carica di prova in quiete in
> quel punto, in generale è ben determinato solo il suo integrale sul circuito, quindi quello
> che sopra chiami campo totale non è un campo eletttrico.


> Come vedi il problema non si pone perché E non conservativo
> di cui sopra in generale non è un campo elettrico.
 
Il giorno venerdì 12 febbraio 2021 alle 11:42:02 UTC+1 Elio Fabri ha scritto:

> Ci sono certe "idee" nella didattica della fisica che si propagano per
> inerzia (intellettuale) senza che i successivi autori facciano mai lo
> sforzo di sottoporle a critica.
> Quella del "campo elettromotore" è una.
> Non so a chi risalga, ma so di averla incontrata quando ero al secondo
> anno, nelle dispense di Amaldi (Edoardo, padre di Ugo).
> Secondo me è roba da buttare.
> Avrebbe lo scopo di rendere generale l'idea della f.e.m. come
> circuitazione del campo elettrico, per nascondere sotto il tappeto la
> struttura fisica complessa di molti "generatori".
> Le eq. di Maxwell nella forma come le conosciamo sono innocenti (forse
> non lo sono altrettanto le eq. che si trovano nel "Treatise").




1) Quindi, se comprendo bene, possiamo dire che il cosiddetto campo elettromotore non è un campo elettrico e anche se viene introdotto per generalizzare la f.e.m. come circuitazione, in realtà non rientra nelle equazioni di Maxwell in quanto la sua circuitazione, appunto, non è nulla come nel caso del campo elettrostatico, e non è neppure data dalla variazione del flusso del campo magnetico come nel caso del campo elettrico indotto. Corretto?




Questo tornerebbe con quello che ho letto ieri su un libro comprato per l'occasione, che si chiama "Guida alle equazioni di Maxwell" di Daniel Fleisch che esordisce affermando che "Nelle equazioni di Maxwell si incontrano due tipi di campi elettrici: il campo elettrostatico prodotto da carica elettrica e il campo elettrico indotto prodotto da un campo magnetico variabile". E anche con il libro per il liceo di Ugo Amaldi che nei paragrafi di sintesi sulle equazioni di Maxwell afferma che un campo elettrico può essere generato da cariche elettriche o da campi magnetici variabili.


> BTW, non ho mai letto il testo che citi, ma non mi fiderei delle
> spiegazioni delle pile elettrochimiche o delle celle fotovoltaiche:
> entrambe vanno ben al di là della fisica elementare, se le vuoi dare
> correttamente.


> A proposito della cicuitazione: non so se ci sia un testo che spiega
> bene che tra circiuitazione di E e lavoro su una carica ci sta un
> salto, perché in molti generatori non c'è nessuna carica che faccia
> il giro del circuito restando sempre attaccata a una particella
> materiale (elettroni o altro).
> L'esempio più ovvio sono le pile elettrochimiche, dove a circuito
> chiuso la carica è trasportata da elettroni solo nei conduttori
> esterni metallici, mentre nell'elettrolita il trasporto è fatto da ioni
> *dei due segni*.
> Da qualche parte ho introdotto il concetto della "staffetta
> elettrica": nel percorrere il circuito la carica viene passata
> dall'uno all'altro portatore.



Quindi le quattro equazioni di Maxwell non descrivono in generale i circuiti elettrici? (Se dico bestialità fatemelo notare)


Nel caso delle pile elettrochimiche, il salto non "sparisce" dicendo che se anche la carica dell'elettrone viene passata "a staffetta" in uno ione dentro l'elettrolita, il lavoro si gestisce semplicemente additivamente?

Studierò con più calma l'esempio della pila gravitazionale che non conoscevo e che mi sembra molto interessante.

Grazie
Received on Mon Feb 15 2021 - 08:43:34 CET

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