"armageddon99" <armageddon99_at_libero.it> wrote in message
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>
> Ci� che si intende per teletrasporto quantistico (accettando volente o
> nolente la definizione) � il trasferimento istantaneo di uno stato quantico
> da una particella ad un'altra senza che vi possa essere possibilit� fisica
> che le particelle possano comunicare fra loro, anche alla velocit� della
> luce.
>
In verita`io la sapevo diversa, ma qui si sfocia altrimenti
nell`ininfluente.
> Qualunque evento che non rompa questo magico stato di correlazione
> quantistica (full entanglement) e che si limiti ad alterare esclusivamente
> ed in modo indipendente la polarizzazione di ogni singola particella,
> porta come conseguenza sui rivelatori finali sempre lo stesso risultato: le
> polarizzazioni risultano sempre ortogonali come se le particelle fossero
> state telepaticamente in contatto e conoscessero istantaneamente lo
> stato della gemella.
Vorrei capire una cosa. Cosa distingue questo esperimento
quantistico dal seguente esperimento classico:
Prendo un sistema classico di momento angolare totale nullo ad esempio
due sfere che ruotano in direzioni contrapposte.
Poi lascio che le due sfere seguano due traiettorie diverse e alla fine
misuro
il momento angolare della prima e della seconda sfera.
Cosa otterro`? Ovviamente misure correlate. Ma sia chiaro che non c`e`
bisogno di chiamare in causa eventi non locali e tanto meno la meccanica
quantistica.
Quindi perche`dire che i fotoni sono telepaticamente collegati e non
dire
semplicemente che il loro momento angolare totale si conserva?
Cosa c`e`di quantistico?
> Esatto, passo avanti tecnologico, la base teorica rimane immutata, ma
> non per questo meno sconvolgente....
Secondo me la cosa sconvolgente e`il fatto di voler pensare
ai fotoni come punti materiali classici.
Se invece di "fotoni avessimo parlato di campo elettromagnetico
presente nello spazio secondo me la cosa sarebbe risultata molto
meno magica.
>
> Fuochino, mi piacerebbe che una volta per tutta venisse sgombrato ogni
> dubbio sul fatto che la nonlocalit� potrebbe essere solo un effetto
> apparente e che in realt� i rivelatori non siano cos� indipendenti come si
> assume che siano. L'esito di un esperimento EPR "full entangled" sulla
> stazione spaziale potrebbe stroncare l'ipotesi di un'influenza
> gravitazionale sul comportamento a livello quantistico dei rivelatori.
>
Si sono daccordo. Potrebbe essere. Ma non vedo come la gravita`potrebbe
colle
gare i due rilevatori.
> > Perche`? Il postulato della misura ti sembra piu`digeribile?;-)
>
> Se non altro superabile in modo pi� realistico,
Come?
> ma la telepatia fra
> particelle davvero lascia perplessi nonostante sia facilmente osservabile
> come i risultati sperimentali non siano spiegabili oggi senza assumere
> effetti non locali.
Be`fino all �rrivo di Einstein la gravita`era un effetto istantaneo
in tutto lo spazio.....
> Immagina il botto se sulla stazione spaziale i fotoni non mostrassero
> affatto correlazione quantistica a distanza dopo aver cambiato in corsa
> in modo indipendente le rispettive polarizzazioni prima di impattare sui
> rivelatori......
>
Sarebbe bellissimo :-). Ma allo stato attuale credo che nessuno trovi
una motivazione sufficiente (una teoria della correlazione
gravitazionale)
per fare questo tipo di esperimento.
Ciao
the Volk
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Received on Tue Jul 01 2003 - 20:07:03 CEST