Re: Universo ( divagazione )

From: Michele Rozzi <0qfwfq0_at_libero.it>
Date: Tue, 24 Jun 2003 12:18:56 GMT

> "Doppia agli assi" <
> | non � logica. � l'esperienza che ti dice che se caschi nel baratro ti
fai
> | male.
Loris Cannamela
> No: � la logica.
> Io non sono mai caduto in un baratro. E' vero che sono caduto da piccole
> altezze e che
> " logicamente" penso che posso farmi tanto pi� male quanto pi� il salto �
> alto.
> Questo � un passaggio logico.

Forse conviene mettersi d'accordo sui termini.
Loris, la parola "logica" indica una disciplina ben definita, come altre
parole ("algebra", "ingegneria" etc.). La logica e' lo studio dei meccanismi
corretti di ragionamento. Quindi io posso dire che un ragionamento e'
*corretto*, senza che questo sia necessariamente *vero*.
Facciamo un esempio. Una delle regole di deduzione nel calcolo
proposizionale e' il Modus Ponendo Ponens, secondo cui, se ho assunto una
proposizione del tipo "Se.... allora" e la proposizione "Se..." posso
dedurre correttamente la proposizione "allora..."

"SE ci sono 40 gradi ALLORA fa caldo."
"Ci sono 40 gradi" ===> "fa caldo".

"SE piove allora e' bel tempo."
"Piove" ====> "e' bel tempo."

Il secondo ragionamento porta a una conclusione falsa, ma non importa
perche' per la logica queste due prove sono equivalenti, tanto che si
potrebbero schematizzare le varie proposizioni con delle lettere e le
connessioni logiche con opportune convenzioni, come si fa in algebra.

Quello cui fai riferimento tu e' il senso comune, secondo me.

Gia' che siamo in argomento, cito un paio di passi da un tuo precedente
messaggio, dove dicevi:
> Penso che la logica che utilizziamo ( sarebbe meglio dire che abbiamo
> dentro ) sia una caratterisitica sviluppata nel corso dell'evoluzione
> biologica.

E' una questione interessante, e con molte implicazioni. Ho sentito l'altro
giorno al telegiornale che dei ricercatori del San Raffaele di Milano e
dell'universita' di Amburgo avrebbero portato avanti un lavoro in cui si
afferma che il linguaggio sfrutta schemi innati nell'uomo, e ogni lingua
della Terra si svilupperebbe secondo questi schemi.

Dici inoltre:
> Come tutte le caratterisitiche sviluppata nel corso dell'evoluzione, ha
come
> fine la sopravvivenza dell'individuo e della specie.

Qui non sono d'accordo. Starei molto attento a parlare di "fine"
relativamente alla logica e a ogni altra disciplina scientifica.

Tornando all'email originaria, riproponi il problema del dualismo
onda-particella:
> Se (A) � una affermazione e ( negA) la sua negazione, la logica ci dice
> Eppure, e qui sta la forza della frase di Elio, se la natura si
> comportasse diversamente ( se se ne intravedesse il motivo )
> dovremmo avere il coraggio di buttare alle ortiche questa tranquillizzante
> regola logica ( credo codificata da Aristotele ).

Se tu vuoi cercare di capire la natura (i.e. quello che fa solitamente un
fisico) allora si'.
In fondo, parafrasando Richard Feynman, la natura non opera di PR.
Quanto al "buttare alle ortiche", forse sarebbe emglio dire "ridimensionare"
perche' occore tenere presente che la logica classica, quella che fu gia'
del tempo di Aristotele, e' nata in un periodo diverso dal nostro, prima
della MQ.

> Ho capito che le cose hanno la precedenza sulle nostre illusioni mentali.

Questo e' un discorso pragmatico.:-)

> La logica � una illusione mentale, ben giustificata dalla nostra
> esperienza, ma sempre di illusione si tratta.

Anche questo e' un discorso non facile. C'e' chi definisce la logica un
linguaggio e chi un campo che studia gli oggetti logici, un po' come la
controversia sugli oggetti matematici. Puoi trovare fautori di ambo le
parti, e gli argomenti addotti possono essere molto profondi. Probabilmente
in questo newsgroup troverai molta gente disposta a darti ragione, comunque.

Ciao,
Michele.
ICQ: 148858976
Received on Tue Jun 24 2003 - 14:18:56 CEST

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