sapreste dirmi qual'� la via pi� diretta per dimostrare la quantizzazione
del momento angolare (e di conseguenza delle energie rotazionali) tramite
ipotesi di quantizzazione che spieghino dati sperimentali non previsti dalla
fisica classica? l'esistenza di livelli energetici aggiuntivi in seguito
all'immersione dell'atomo in un campo magnetico (rilevabili per
spettroscopia) potrebbe essere un buon modo. Ma non capisco proprio una
cosa: il modello di Bohr (che permette di calcolare perfettamente la
costante di Rydberg) prevede che il momento angolare sia multiplo intero di
h tagliato, per spiegare l'effetto Zeeman si assume una quantizzazione
diversa, e per il numero quantico principale uguale a uno si ricava un
momento angolare necessariamente nullo (nel modello di Bohr n=1 implica L=h
tagliato!). Eppure il numero n dal quale dipende il numero quantico del
momento orbitale l (che pu� assumere valori da 0 a n-1) � proprio quello del
modello di Bohr, visto che per un certo n si ha la riga spettrale prevista
da Bhor... Come conciliare il modello di Bohr con quelle regole di
quantizzazione del momento angolare?
ciao e grazie!
maxwell79
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Received on Sun Jun 29 2003 - 19:36:51 CEST