schienadilegno wrote:
> Si', sto pensando ad una strada in piano. Tu quindi dici che la differente
> velocita' massima raggiunta nei due *esperimenti*, con e senza zavorra,
> dipende dalla differente resistenza al rotolamento delle ruote.
Si`, proprio cosi`.
> Cioe' tu dici che se faccio un viaggio in macchina da Roma a Milano con una
> valigia di 50 kg in cinque ore, e poi faccio il viaggio di ritorno senza
> valigia sempre in 5 ore, il calore dissipato dal motore, dalle ruote
> sull'asfalto, dall'attrito con l'aria, e' molto differente percentualmente
> nei due viaggi?
Non andare da roma a milano perche' fai salite e discese varie e le
quote iniziali e finali sono diverse.
Se fai un tratto di strada con zavorra e poi lo stesso senza zavorra
alla stessa velocita`, con la zavorra consumi di piu` a causa
dell'aumetato attrito delle ruote. La resistenza aerodinamica rimane la
stessa se metti la valigia nel baule. Se la leghi sul tetto cambia anche
quella.
> Perche' se l'energia cinetica E=1/2mv^2 rimane costante all'aumentare della
> massa, deve diminuire la velocita'.
Perche' l'energia dovrebbe rimanere costante? Se vai alla stessa
velocita`, e la massa e` aumentata, l'energia cinetica e` aumentata.
> E' questa la mia convinzione (che non so
> se sia anche della fisica...), che l'energia chimica con cui rifornisco il
> motore si trasforma in calore ed energia cinetica;
Una volta che hai accelerato la massa, l'energia cinetica rimane
costante, non devi continuare a rifornirla. Sono solo gli attriti che
dissipano.
> Io poi suppongo che quando spingo l'acceleratore a tavoletta, ho la farfalla
> del carburatore completamente aperta, e la quantita' di carburante al
> secondo che brucio e' la stessa.
No, con l'acceleratore in una data posizione, la quantita` di carburante
bruciato dipende anche dalla velocita` del motore, e quindi dal carico
meccanico. Ma questo e` un effetto del secondo ordine.
Visto che sei un elettronico, fai il seguente paragone. Massa ->
capacita`, attrito -> resistenza (vedi dopo), forza erogata dal motore
attraverso le ruote -> corrente, velocita` -> tensione.
L'auto la puoi vedere come un condensatore (massa) con una resistenza in
parallelo (attriti vari. Dovrebbe essere una R non lineare, ma non
complichiamo troppo le cose).
Applichi un generatore di corrente al parallelo di R e C. La tensione
(=velocita`) sale fino a un dato livello. Di li` in avanti, tutta la
corrente che eroghi passa per la resistenza, il condensatore rimane
carico a tensione costante e quindi ad energia costante.
Adesso metti la valigia sulla macchina. Nell'equivalente elettrico metti
un altro gruppo RC in parallelo al primo. La capacita` totale aumenta,
la resistenza totale diminuisce (anche le R sono in parallelo). Se
applichi sempre la stessa corrente la tensione totale sara` minore. Se
aumenti un po' la corrente per avere la stessa tensione (=velocita`) di
prima, aumenti ulteriormente la potenza dissipata e quindi consumi di
piu`.
per qvere qualche idea sull'attrito volvente, guarda qui
http://fisicavolta.unipv.it/didattica/attrito/Attritovolv.htm
[Nota. Gli attriti modellati con una resistenza lineare non sono un gran
che. GLi attriti aerodinamici dipendono dalla velocita` al quadrato,
quindi per modellare la resistenza aerodinamica, servirebbe una
resistenza che sia inversamente proporzionale alla tensione.
Gli attriti volventi sono proporzionali solo alla forza, e quindi
dovrebbero essere modellati con un carico a corrente costante. Anche il
motore non puo` essere modellato con un semplice generatore di corrente.
Anche lui ha le sue caratteristiche non ideali, i suoi attriti
interni...
Ma queste sono solo complicazioni di dettaglio, peraltro indispensabili
se si vogliono fare conti numerici ragionevolmente vicini alla realta`]
--
Franco
Um diesen Satz zu verstehen, mu� man der deutschen Sprache m�chtig sein.
Received on Mon Jun 30 2003 - 10:44:17 CEST