Re: Ma come si giustifica l'ESISTENZA?
[...CUT...]
> Perche' ho scritto "senso debole"? Perche' se gli oggetti n questione
> non fossero stati scoperti, e anzi si fosse raggiunta la ragionevole
> certezza che non esistevano, questo avrebbe solo richiesto una modifica
> delle teorie: niente di piu' drammatico.
No, non mi pongo il problema dell'esistenza di tali oggetti, quanto
piuttosto del perch� esistano le leggi che li rendano possibili. Lo so,
Elio, che magari chiedo cosa veramente *al confine*, che magari mi esprimo
come un bambino dell'asilo quando parlo di tali questioni, ma questo � il
meglio che per ora posso fare.
Vedi...prendi ad.es un elettrone. Un elettrone in maniera molto semplificata
(e quindi scorretta) al liceo viene presentato come un *oggetto*, una sfera
(nei corsi pi� avanzati una sfera di probabilit�). Ebbene, tale oggetto �
possibile che esista perch�, bada bene a ci� che affermo e correggimi nella
terminologia, ci sono le condizioni affinch� esista. Come tu hai detto, se
nessuno avesse mai scoperto i bosoni vettoriali pesanti, sarebbe bastato
modificare le teorie e tutto si sarebbe risolto (non so in che misura cmq).
E' lecito supporre che sarebbe stato lo stesso per l'elettrone.
Ma la mia domanda invece � un'altra: ma perch�, comunque, qualcosa deve
esistere? Che sia un elettrone, che sia lo spazio vuoto, che sia qualsiasi
altra cosa....perch� questo *qualcosa* esiste? E' questo che mi chiedo.
E' mai venuto in mente a nessuno di pensare veramente: e se il nulla fosse
mai esistito (con tutte le contraddizioni della domanda)?
Io ho 'inventato' un indovinello: se pensar mi vuoi, non puoi. Cosa sono?
Ovviamente la risposta �: il nulla.
>
> Ma se tu pretendi una dimostrazione "forte", ossia non dipendente da
> particolari teorie; o peggio ancora se pretendi la dimostrazione che non
> certe particelle o pianeti, ma un generico "qualcosa" debba esistere,
> allora la mia risposta e' un risoluto *no*.
> Tu dico di piu': in questo sono un convinto neopositivista, e ritengo
> che simili problemi siano solo equivoci linguisctici. Non e' affatto
> detto che tutto cio' che si riesce a pensare sia una questione sensata,
> che merita di avere risposta...
Su questo dovresti chiarirmi cosa intendi dire: � forse insensato chiedersi
perch� esiste qualcosa piuttosto che il nulla?
A me non sembra, ma forse perch� non sono n� un fisico, n� un filosofo.
Ricordo quando frequentavo la facolt� di Chimica, prima di abbandonare,
l'emozione che provavo nel passare di fronte al Vecchio Edificio di Fisica
della Universit� La Sapienza di Roma, dove aveva insegnato Fermi...era il
1996...e passando li davanti mi dicevo: un giorno affronterai il problema
del perch� la fisica esista. Si, proprio queste parole: il perch� esiste la
fisica.
Non avevo ben chiaro cosa intendessi dire, a quel tempo, ora l'ho capito, e
da qui sono nate tutte queste domande.
A me sembra che ogni questione che si riesca a pensare meriti una risposta.
Ad.es., potresti rispondere a questa domanda: perch� mi stai rispondendo?
>
> Ricordo la divertente analisi che Carnap fa di una frase di Heidegger.
> Mi pare che la frase sia "das Nichts vernichtet" (il Nulla nullifica).
> Carnap fa vedere come proposizioni perfettamente sensate se riferite
> alla pioggia, diventino frasi scritte da Heidegger, con la semplice
> sostituzione di "Nulla" a "pioggia". La sostituzione apparentemente
> innocua le rende prive di senso (a parte per Heidegger e suoi
> estimatori, si capisce...).
Il nulla nullifica....scusa vorrei capire cosa avesse inteso dire con questa
frase il filosofo tedesco.
E' chiaro che dire cose di questo tipo, in un certo senso....^__^ porti a
coniare neologismi....strani....veramente privi di senso....ma
insomma.....portare questo esempio nel nostro contesto mi sembra fuori
luogo.
Non stiamo facendo la stessa cosa mi pare.
>
> > Aggiungo a questo punto una seconda domanda fondamentale: secondo voi,
la
> > fisica o piu' in generale La Scienza, ovvero la ragione umana, potranno
un
> > giorno arrivare a queste verita' ultime, o secondo voi esistono dei
limiti
> > strutturali in tal senso?
> La mia risposta e' implicita in quanto ho gia' scritto: quelle che tu
> chiami "verita' ultime" sono enunciati privi di senso, e percio' non
> esistono "limiti strutturali" della ragione umana a poterle raggiungere.
Ma perch�?? Scusa, ma come fa ad essere priva di senso la domanda: potremo
un giorno, con la nostra capacit� di comprensione, arrivare a capire perch�
esistiamo, perch� pensiamo, perch� esiste qualcosa piuttosto che il nulla?
Ma cosa ha di insensato una tale domanda? A me pare perfettamente legittima.
Che sia impossibile trovarne una risposta, ora, lo accetto, ma non � priva
di senso....almeno secondo me.
> Il limite, o se preferisci il difetto, l'ambiguita' della ragione umana
> sta invece nel riuscire a concepirle. La speranza e' che un giorno
> appaia chiaro a tutti il carattere illusorio che hanno.'
Come detto poco sopra: illusorio perch�?
Scusami Elio, ma stiamo su due piani differenti: da una parte ci sono io, un
ragazzo di 26 anni che si interessa di fisica e filosofia in maniera molto
amatoriale, dall'altra ci sei tu o, se prefererisci, ci siete voi, studiosi
della materia, professori, fisici teorici, ingegneri, matematici,
filosofi......Ma non vi siete mai posti la domanda, fatta per l'ennesima
volta, ma perch� ci sia un qualcosa da studiare, su cui farsi domande,
piuttosto che il nulla?�
Figuratevi questa scena: in un deserto, dove non piove da anni, due beduini
trovano una palla di neve. Si fermano e la prendono in mano. La palla non si
scioglie. Loro non sanno che � praticamente impossibile che hanno trovato
ci� che hanno trovato, eppure eccola l�. La portano nel loro villaggio, e la
tengono, quella cosa mai vista da alcun beduino, la tengono fino a quando
non si scioglie. Ma nel frattempo la toccano, la guardano....come � bella,
come � fredda, la pesano, ne constatano la sofficit�, il sapore (di acqua) e
cos� via....Cio� analizzano la palla di neve, senza chiedersi come fosse
stato possibile che l'avessero trovata in quel deserto caldissimo, dove non
pioveva da anni, dove non aveva mai nevicato.....e dove quindi una palla di
neve non avrebbe mai dovuto esserci. M c'era...e nessun beduino poteva
sapere che non avrebbe dovuto esserci. Nessun beduino trover� mai un'altra
palla di neve in pieno deserto, in quel deserto dove non piove da anni, e
quindi nessun beduino cercher� mai di capire come fosse stato possibile
averla trovata. Noi in un certo senso siamo come quei beduini: esistiamo,
qui, in questo momento, in questo universo, che a sua volta
esiste...qui...in un certo momento.....ma non sappiamo il perch�
esistiamo....e se fosse possibile che invece dell'esistenza ci fosse stata
la non esistenza.
Sviluppare l'esempio della palla di neve mi ha fatto venire caldo, ed un
sano mal di testa. E mia madre mi sta chiamando per la cena.
Vi auguro una buona serata, e vi invito a non avere paura di toccare questi
argomenti.
Mi � capitato, di recente, di parlare con un mio amico con il quale
frequento un corso di informatica, circa la natura dell'essere umano.
Stavamo sul treno, seduti l'uno di fronte all'altro: quando gli ho chiesto
di immaginare la mia testa aperta e di provare a vedere il mio cervello, e
di rendersi conto che stava parlando con quella cosa grigia piena di sangue,
e che quella cosa grigia gli stava rispondendo...beh...� rimasto zitto per
alcuni istanti, poi mi ha chiesto di smettere.
Io vi invito a non smettere di chiedervi il perch� qualcosa esiste invece di
non esistere.
Saluti.
Received on Mon Jun 30 2003 - 21:10:03 CEST
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