Il 19/03/21 22:00, Elio Fabri ha scritto:
....
> Eppure, Giorgio, ci sei cascato anche tu...
> Dove? Nella scelta che hai fatto dei simboli.
>
> 1) Hai scelto di chiamare V1 e V2, il che fa pensare a una parentela,
> due velocità che nel problma giocano ruoli del tutto diversi: la
> velocità di un rif. rispetto all'altro, e quella di un corpo rispetto
> a uno dei due rif.
>
> Naturalmente la scelta dei simboli è arbitraria, ma non debbo certo
> ricordarti che arrivare a padroneggiare questa base della matematica e
> della fisica (che non è poi tanto antica) è risultato non da poco.
Richiede sforzo, ma non stiamo parlando né di matematica né di concetti
fisici al di là della possibilità di comprensione da parte di chiunque
ci si voglia applicare.
Sulla scelta dei simboli, sono convinto che ci sono scelte migliori e
altre peggiori, penso che la mia scelta sia migliorabile, ma occorre
sempre aver presente che, proprio per il grado di arbitrarietà, ci si
deve sforzare di considerarla una questione accessoria rispetto ai concetti.
...
> Qui la questione è ancora più grave, perché l'associazione che i
> simboli suggeriscono non è neutra rispetto al problema.
> Ed è stata resa ancora più critica dall'altra scelta:
> 2) chiamare Vtot la velocità del corpo rispetto all'altro rif.
>
> Visto che "tot" sta per "totale", e che "totale" è il risultato di una
> somma, mentre da una parte gli dicevi che quello che si sta facendo
> non è una somma, dall'altra gli davi - in modo subliminale -
> l'indicazione che proprio di una somma si tratta.
Qui entriamo in un campo di distinzioni semantiche un po' difficile da
separare da sensibilità soggettive diverse. se a te "totale" suggerisce
una somma a me no. Non dico che non possa suggerirlo a molti ma non me.
E peraltro, anche il termine somma può ingenerare ambiguità. Per un
fisico o un matematico può essere banale che la somma di due quantità
possa essere minore di ciascuna di esse. Per molti non lo è (ho una
discreta statistica di studenti appena usciti dal liceo che considerano
la somma di due vettori sempre maggiore di ciascuno dei due vettori).
>
> Nota la differenza con la mia scelta: ho chiamato le due velocità del
> corpo v e v' (anche v1 e v2 sarebbero andate bene) mentre ho chiamato
> con una lettera diversa, u, la vel. di un rif. rispetto all'altro.
> Proprio per sottolineare i diversi ruoli che hanno nel problema.
Trovo migliore la tua ma i concetti restano indipendenti.
....
> Mi puoi replicare che in realtà la "legge di composizione"
> einsteiniana è *simmetrica* nelle due velocità che hai chiamato V1 e
> V2, il che sembra giustificare la notazione.
...
No, non replico questo. Piuttosto noto che il problema di fondo resta,
prima che nei simboli, nella terminologia. E fu lo stesso Einstein a
"cascarci" visto che la sezione dell'" Zur Elektrodynamik bewegter
Körper" in cui discute dell' argomento ha come titolo "Additionstheorem
der Geechwindigkeiten".
Giorgio
Received on Fri Mar 19 2021 - 23:31:24 CET
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