Re: Velocità della luce

From: Alberto Rasà <wakinian.tanka_at_gmail.com>
Date: Sat, 3 Apr 2021 02:46:19 -0700 (PDT)

Il giorno venerdì 2 aprile 2021 alle 22:45:03 UTC+2 tucboro_at_katamail.com ha scritto:
> In una delle mie letture/visioni cosiddette “divulgative” della relatività speciale, tutte con
> protagonisti di vaglia
>
"di vaglia"?
...
> si passa il concetto, a mio dire decisamente strampalato, di “matematica relativistica”,
> ossia “in relatività 50+50 non fa 100 ma..” (tutti i virgolettati sono miei, a puro titolo
> esemplificativo).
>




Non è strampalato: è proprio _errato_. Certo, così facendo, la divulgazione "selvaggia" avvicina il lettore profano che è abituato a sommare le velocità, e se gli vai a dire che finora gli hanno insegnato/ha sempre pensato, le cose in modo approssimativo, allora, finito il libro, ad un amico che gli chiede com'era risponderà: "mah, discorsi complicati, non so se te lo consiglio" mentre se gli dici che "la matematica relativistica è strana" diranno: "bello, ho finalmente capito la relatività! " (e per inciso saranno sbagliate entrambe le esternazioni :-) ).



No, bisogna che la gente si abitui *subito* a capire che la velocità trasformata/composta/risultante non DEVE per forza essere la somma. Userei delle analogie per illustrare questo concetto. Ad esempio: su un corpo agiscono due forze, una di intensità 3 newton e l'altra di intensità 4 newton, ortogonali tra loro. Perché la forza complessiva non ha intensità 3+4 = 7 newton? Perché l'intensità che si misura è di 5 newton? E' una "matematica newtoniana" diversa dalla "matematica normale"?

> Immagino che la cosa sia nata con un magari lodevole intento didattico, ma mi pare
> che sia solo foriera di confusione, e può anche essere che la domanda del proponente
> nasca da qui.
>


Può darsi che nasca da qui, ma se glie lo spieghi per bene una volta, poi glie lo rispiega bene un altro la seconda volta, poi bene, un altro, una terza e quello non vuol capire, non è questione che "non glie lo hai spiegato bene", è questione che il tizio (e purtroppo ce ne sono tanti) NON VUOLE capire!


Che sia perché ha una sua teoria spazzatura o che sia perché "non capisco la matematica più complessa di quella della seconda media quindi deve essere per forza sbagliata", che sia perché "il tal libro divulgativo l'ha scritto XYZ" che è sicuramente più autorevole di chi scrive su un ng, o qualsiasi altro motivo, è inutile stare a discuterci ulteriormente.
>
> Espongo il mio punto di vista iperbasilare su questa eventuale confusione,
> il punto di vista di uno che nonostante gli sforzi la RS non è riuscito ad interiorizzarla,
> anzi ormai ci ha rinunciato…
>
> Einstein non era un matematico, ma un fisico: le sue somme sono come tutte
> le altre somme, 50+50 0,
>
? Che vuol dire "50+50 0," Forse intendevi "50+(-50) uguale a 0" Oppure "50+50 uguale a 100"?
>
> non ha inventato proprio un bel niente, non c’è nessuna matematica relativistica,
>

Calma. Non mi va giù la frase "non ha inventato proprio un bel niente" anche se l'hai contestualizzata con la frase dopo: è troppo denigratoria per uno come A. Einstein. Avrei preferito una terminologia differente.

Mi potrai replicare che la mia è solo la mia opinione, e che dovrei farmi i... miei. Però sono libero di esprimerla, giusto?


Comunque te lo dico anche perché in giro c'è gente che vuol far credere di discutere di qualcosa mentre poi il suo scopo è qualcos'altro (ad es. denigrare Einstein).


E comunque, fisico o matematico cambia poco: forse le sue competenze in matematica si vedono poco in RR, ma in RG si! E li bisogna essere mooolto ma molto più matematici di quello che pensi. Inoltre, anche fosse stato un matematico, mica avrebbe dovuto necessariamente inventare nuova matematica!
 
Comunque ho capito quello che vuoi dire.
>
> in particolare nella RS siamo davvero ad una matematica abbastanza basilare persino per me.
>
Allora perché non sei riuscito "ad interiorizzarla"?
>
> E’ la fisica che sta sotto che ha subito lo scossone, non il modo di fare le somme.
>
La fisica che sta sotto è solo due cose:
1) il principio di relatività e
2) l'invarianza della velocità della luce. TUTTO il resto ne consegue con la sola matematica "abbastanza basilare".
Quale delle 2 cose non hai interiorizzato?
>
> Annego nell’asfalto due sensori con annessi cronometri sincronizzati, distanti 50 m;
> passa una macchina rossa e i due orologi misurano un dt= 1 secondo. Dirò che
> la macchina rossa ha una velocità di 50m/s.
>


"In un riferimento solidale alla strada [e deve essere un rif. [inerziale]". Tu dici che è scontato, ma ti serve se non altro ad abituarti al fatto che _non esiste il concetto di velocità in assenza di riferimenti_ e che ogni velocità, intervallo di tempo, distanza tra punti, è SEMPRE dipendente dal riferimento. Lo dici (giustamente) dopo, quando parli della somma delle velocità, ma devi dirlo anche qui.
>
> Passa una macchina blu, ci mette 1 secondo procedendo però nell’altro verso,
> dirò che ha una velocità di 50 m/s.
>

No, o dici che ha una velocità di -50 m/s oppure che ha una velocità *in modulo* uguale a 50 m/s ma in senso opposto a prima. O è "il segno", o la parola "modulo" che manca.
>
> Se adesso mi invento una mia grandezza, che posso chiamare velocità relativa
> o anche “pippo”, per disancorarla dalla velocità vera/tradizionale/normale/usuale,
> e definisco “pippo” come somma delle due velocità misurate nel mio riferimento (l’asfalto),
> dirò che “pippo” blu/rosso 0.
>


Intendi "uguale a 0" oppure "uguale a 100"? Su vede solo lo zero Forse non è visibile il simbolo dell'uguale e/o altri simboli che hai scritto. Comunque non capisco il senso fisico di questa definizione: quella sarebbe la velocità di quale corpo/oggetto fisico? Di nessuno. Infatti NON HA SIGNIFICATO FISICO! Fissato un riferimento, tu mi puoi parlare della velocità di:
-un'automobile
-una stella
-un impulso di luce
-centro di massa di una nube di polvere o di un gas o di una galassia
Ma NON di quella che hai definito tu, perché _in fisica_ non è la velocità di alcunché.

La prova è che se mandi due impulsi di luce, uno a destra e uno a sinistra e la velocità del primo è c, l'altra sarà -c, allora che fai, dici "la velocità relativa è v1-v2= c-(-c)=2c"?
Oppure "la velocità Pippo è v1-v2= c-(-c)=2c"?

Tu hai scritto che "non capisci la fisica che sta sotto la relatività", bene, comincia da qui, che non è nemmeno "fisica della relatività", è addirittura "cinematica galileiana"!
La maggior parte della gente (incluso me, prima dell'università) pensa di aver capito benissimo la fisica galileiana. Grave errore! :-)
>
> Se però adesso mi domando: ma dal punto di vista blu (o rosso), con i miei orologi e i miei regoli che mi porto addosso
> (fermi rispetto a me, solidali),
>
Non basta: gli orologi devono essere sincronizzati tra loro.
>
> che velocità avrà rosso (o blu). Un tempo si sarebbe detto “pippo”, ossia nel caso specifico
> 100, ad inizio secolo si è capito che le due cose sono lievemente diverse, e si è pervenuti ad una formula
>
Formula 1? Formula Magica?
"Equazione"!
>
> che permette di predire il risultato della misura.
>
Anche qui sei un pò denigratorio, stavolta della RR, ma siccome l'ha creata A. Einstein...
Non dici che per arrivare a quello ci sono voluti _decenni_ di studi, di misure e soprattutto la mente di A. Einstein!
>
> Sarà un numero lievissimamente <100, calcolato con una formula che contiene somme
> sottrazioni divisioni, quadrati e radici quadrate che hanno il solito significato, e non un altro “relativistico”.
>
Sinceramente non ho capito la conclusione di questo periodo qui sopra.

Faccio dolo notare che nel tuo riferimento i sensori NON SONO PIÙ distanti 50 m e l'intervallo di tempo tra due eventi NON È PIÙ uguale a quello che misuri nel riferimento della strada, quindi non puoi predire nulla, se era questo che intendevi (ma mi sa di no).

--
Wakinian Tanka . 
Received on Sat Apr 03 2021 - 11:46:19 CEST

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