Re: Principio di equivalenza

From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Tue, 3 Jun 2003 17:05:01 +0200

"luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> wrote in message
news:bbg1vl$ru8$1_at_news.newsland.it...
> Elio Fabri ha scritto:
>
> > Luciano Buggio ha scritto:
[...]
> Senti, Elio, mi stai tenendo un&#8217;inutile lezione sui limiti, invece
> di cercare di capire che cosa intendo affermando che la localit�
> ridimensiona pesantemente il PE.

Luciano, la localita' non puo' "ridimensionare" il PE.
Potresti affermare una cosa del genere qualora il PE fosse nato "non locale"
e fosse poi stato "ridimensionato".
Ma non e' cosi'. Il PE e' sempre stato locale.
Poi magari si potra' anche porre la questione (che mi pare tu poni, piu' o
meno implicitamente) seguente:
ma a cosa potra' mai servire un principio del genere che fa una "ovvia"
(almeno cosi' potrebbe sembrare) affermazione limitata inoltre dalla
localita (localita' peraltro necessaria pena la altrimenti evidente non
validita' del princio stesso) ?

Io non saprei risponderti in quanto non ho mai studiato la RG, ma la
risposta e' li', nello studio della RG e nel vedere quanto tale teoria si
basa sul principio in questione. Mi pare pero' di ricordare che in passato
ponesti proprio questo quesito e, sempre se ricordo bene, Walter ti rispose
che l'importanza del PE e' fondamentale nella RG.

> Luciano Bugio
Ciao
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Jun 03 2003 - 17:05:01 CEST

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