Re: domande fatte a un ricercatore infn.it
Il 05/04/21 14:12, gino-ansel ha scritto:
> Consideriamo due magneti che stanno respingendosi (o che vorrebbero
> farlo ma non possono perché in qualche modo impediti). Lei dice che
> questo avviene perché i due magneti si stanno scambiando fotoni: OK.
> - Immagino che questi fotoni siano di frequenza per noi non visibile:
> ma possono essere osservati con un dispositivo adatto?
> - Allontanando i due magneti a un certo punto l'effetto svanisce: i fotoni
> continuano ad essere spediti senza raggiungere l'altro magnete?
> - E' il campo magnetico di ogni magnete che induce l'altro magnete a
> spedire fotoni?
>
> - Se invece i due magneti vogliono attirarsi, ciò dipende da un diverso
> meccanismo o è una "diversità" nei fotoni scambiati a provvedere?
> - Mentre nel caso precedente l'energia necessaria ad allontanare i
> magneti viene certamente fornita da chi li avvicina, in questo caso
> l'energia non viene fornita in quel momento: è stata fornita al momento
> della fabbricazione dei magneti o nel momento di un loro eventuale
> allontanamento oppure è una "forza innata"? (non saprei come meglio
> definirla).
> --------------------------------------------------------------------------------------------------
>
> Mi è stato risposto che le risposte sono note, ma che è difficile rispondere
> con parole. Eppure a me basterebbe un Si oppure un NO, mica pretendo di
> capire come si arriva al SI o al NO. Qualcuno può accontentarmi?
Non io. Ma non perché voglio farti un dispetto. Il problema è se ci sono
o meno i presupposti per comunicare, ovvero scambiare messaggi che
vengano recepiti correttamente all' altro estremo della comunicazione.
Provo, con tutti i limiti del caso, con un'analogia. Supponiamo che tu
chieda ad un virologo informazioni sul meccanismo di infezione da
coronavirus. Lui ti dà delle spiegazioni sui meccanismi biochimici di
penetrazione nelle cellule ma, si accorge che non hai gli elementi per
poter seguire il dettaglio della spiegazione e ciò nonostante insisti a
chiedere se la cellula vuole incorporare il virus per "affinità
elettive". Difficilmente potrà rispondere con un sì o un no a domande
non sufficientemente precise.
Questo significa che devi rinunciare a porre domande? No, ma solo se
provi a partire con domande più semplici e impari anche a riconoscere
anche la presenza di limiti comunicativi obiettivi.
Ignoro tutto del contesto della domanda. Ma anch'io avrei difficoltà a
rispodere con un no o un sì alle tue domande per il modo con cui sono
formulate. Aggiungo anche, per evitare equivoci, che userei più o meno
le parole del tuo corrispondente se ricevessi una domanda su fotoni
virtuali da parte di chiunque non abbia idea di cosa vuol dire
quantizzare un campo.
Giorgio
Received on Tue Apr 06 2021 - 00:42:25 CEST
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