Re: Vecchie discussioni e un consiglio
> girellando tra vecchie discussioni mi sono imbattuto in
> "Piccolo estratto", del 2008, in cui si discuteva della
> formulazione di primo e secondo principio della dinamica in
> un testo (in particolare se il primo sia un caso particolare
> del secondo oppure no). Devo dire che mi ha abbastanza aperto
> un mondo..mi sono reso conto che invece che vagheggiare di
> dinamica relativistica, farei meglio a riprendere in mano
> quella newtoniana, vuoi per limiti miei vuoi per il libro di
> testo (Mencuccini Silvestrini) o gli insegnanti il mio grado
> di approfondimento della questione è tutt'altro che
> entusiasmante.
Non ho la risposta alla tua domanda ma posso dire cosa ha
stimolato le mie curiosità sui 'fondamenti'. Ho sempre trovato
affascinanti gli scritti di Truesdell e Noll, in particolare di
Truesdell:
- Essays in the history of mechanics (Springer);
- An idiot's fugitive essays on science (Springer).
Non c'è in essi la risposta diretta e circostanziata tanto
quanto è ben delimitata la tua domanda. Ma Truesdell e Noll
hanno lavorato molto sui fondamenti della meccanica e i due
testi toccano da vicino argomenti vicini al tema che ti
interessa. Tre cose:
- Non posso dire di aver capito quei due libri, quindi non è un
consiglio bibliografico di vita vissuta ma solo il classico
'toh, guarda qua che bella questa cosa che ho trovato, spero
piacerà anche a te'. Sono secondo me di quei classici che
prendono una parte importante della vita di una persona capace
e fanno semplicemente un po' da bussola alle persone normali,
che possono aprirli di tanto in tanto e leggere cose belle e
profonde.
- Quello che secondo me rende straordinario Truesdell potrebbe
essere lo stesso motivo che lo renderebbe insopportabile alla
maggioranza delle persone: era il classico uomo rinascimentale
nel senso che sapeva tutto di tutto e tracciava collegamenti
tra le discipline più disparate, anche quelle umanistiche;
quindi nei suoi libri si trovano immagini di quadri di antichi
maestri e tutto quello che gli serviva per illuminare i suoi
punti di vista. Definirei i suoi libri i 'Goedel, Escher, Bach'
della meccanica e della filosofia della Scienza.
- Il meglio di sè l'ha dato nella meccanica dei continui e le
riflessioni sui fondamenti della meccanica sono 'incastrati'
nei testi monografici che ci ha dedicato. Quindi vanno estratti
e qualche volta desunti. Tanti anni fa partecipai a un
seminario in cui il docente fece questo lavoro ma ho perso
tutto il materiale che distribuì. Trassi un impressione tale
che direi ora che li c'era sicuramente la risposta (di
Truesdell) alla tua domanda. Se conosci la materia potresti
esplorare i suoi lavori.
Ora che sei avvisato puoi decidere se prenderli in
considerazione.
Siete tutti fantastici (lo dico davvero) :)
Received on Wed May 12 2021 - 00:18:07 CEST
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