"dumbo" <_cmass_at_tin.it> ha scritto nel messaggio
news:bhSta.51369$3M4.1340539_at_news1.tin.it...
> "Syrius" <gionmon_at_yahoo.it> ha scritto nel messaggio
> news:b984ag$keh$1_at_news.newsland.it...
>
> > Anche se i due osservatori non sono concordi ed entrambi hanno ragione,
> > quello che si avvicina alla realta' e l'osservatore fermo in quanto le
due
> > lampade realmente si sono accese insieme.
>
> Le due lampadine si sono _realmente_ accese insieme
> nel riferimento della stazione, e si sono _realmente_
> accese una dopo l' altra nel riferimento del treno.
Ma cosa intendi per realmente? Quando io ho azzardato ad usare la parola
"reale" in questi argomenti, da eminenti fisici che frequentano questo
newsgroup mi e' stato fatto notare che la fisica non si occupa di dare
spiegazioni di come e' la realta' ma solamente di dare spiegazioni al
perche' un esperimento ha prodotto un certo risultato. Mi e' venuto il
dubbio che una tale argomentazione rappresenti una scappatoia per dire che
la relativita' rende conto dei risultati, ma non sappiamo ne' cos'e' ne' il
perche' quindi ci accontentiamo di usarla e basta.
Se accettiamo che esiste una "realta'" allora dobbiamo modificare la teoria
della relativita'; se accettiamo la relativita' cosi' com'e' il concetto di
"reale" non ha significato. La strada presa dalla comunita' scientifica e'
la seconda, ma a me questo mi fa star male.
> Non � vero che "un osservatore si avvicina alla realt�
> pi� dell'altro", proprio come non � vero che uno �
> " pi� fermo " dell'altro. C'� _reale simultaneit�_ a terra
> e _reale non simultaneit�_ sul treno.
Vuoi dire che i due osservatori sperimentano realta' differenti non e' vero?
Quando pero' si incontrano per interagire tra loro che fine fanno queste due
realta'? si fondono insieme in un'unica oppure le differenti realta' sono
solo apparenti, ovvero non sono altro che misurazioni? Ma il fatto che noi
possiamo rendere conto solamente delle misurazioni che siamo in grado di
compiere, ci proibiscie di ipotizzare che esista una realta' effettiva che
appare in modo diverso a diversi osservatori, ma che potrebbe essere vista
in futuro con nuovi principi e nuove tecniche? Perche' i fisici non si
interrogano anche su questo invece di cercare di interrompere sul nascere
qualsiasi idea che metta in discussione la relativita'? Va bene che essi ci
campano con questa, ma alla fine, se la realta' non esiste, a cosa servono i
soldi?
Scusate,
Depsi.
>
> bye
> Corrado
>
>
Received on Wed May 07 2003 - 23:39:10 CEST
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