Re: Didattica in Fisica [was:Re: differenziali]
Roberto Rosoni ha scritto:
> Ho fatto una ricerca con google, ma non ho trovato nulla.
> Hai voglia di ri-raccontarla?
Eppure giurerei che ne ho gia' parlato...
E non avevo voglia di ripetere, perche' farei facilmente la figura di
vantarmi. Ma i fatti sono fatti...
A quel tempo tenevo il corso di Fisica I e quello di Cosmologia.
I rappresentanti degli studenti decisero di fare un sondaggio,
intervistando ragazziche seguivano i varicorsi, e pubblicarono un
fascicolo che conteneva alcune inteviste (ovviamente anonime) e una
valutazione sul corso, secondo due parametri: qualita' della didattica e
difficolta' dell'esame.
La qualita' era presentata con cappelli accademici per i giudizi
positivi, e con musi d'asino per quelli negativi, in entrambi i casi da
uno a cinque.
La difficolta' con frustini e non ricordo con che cosa per gli esami
facili; anche in questo caso da uno a cinque.
I miei corsi ottennero 5 cappelli e 5 frustini :-) e se ricordo male un
solo altro corso arrivo' ai 5 cappelli.
(Incidentalmente: nessuno mi leva dalla testa che nell'ambiente questo
mi abbia fatto piu' danno che utile. La cosa sicura e' che il corso di
Fisica I l'ho potuto tenere solo due anni; io l'avrei tenuto ancora, ma
ragioni superiori ... leggi lottizzazioni accademiche, se non altro,
hanno imposto diversamente.)
Quanto alle interviste, ne ricordo una per il corso di cosmologia,
perche' c'era un frase spiritosa, che si poteva leggere in due modi.
Piu' o meno diceva: "anche il buon vecchio Albert avrebbe da impararci
qualcosa".
Era a due facce, perche' se da un lato esprimeva un giudizio positivo,
c'era pero' anche un filo di presa in giro, e credo di sapere che cosa
l'avesse provocata: il fatto che spendevo un po' di tempo a spiegare
come il riferimento rotante, dal quale Einstein prese la prima idea
dello spazio-tempo curvo, fosse in realta' assai piu' complessa di come
E. l'aveva vista, tanto che ancora se ne discute; e che la sua
trattazione, come si trova ad es. nel "significato della relativita'"
fosse sicuramente sbagliata.
Cosa, sia detto per chiarire, che non toglie assolutamente niente al
buon vecchio Albert, ma insegna che la storia delle grandi scoperte
passa non di rado anche attraverso errori.
Il fatto che noi oggi vediamo quegli errori non sta certo a significare
che siamo piu' bravi, ma solo che arriviamo dopo: dopo che qualcuno per
primo ha tracciato la strada, e che tanti altri l'hanno battuta.
Del resto, diceva Leonardo: "tristo quel discepolo che non avanza lo suo
maestro."
AAnDrEE ha scritto:
> Il NO e' ancora in fase di sperimentazione, magari in futuro il percorso
> formativo verra' migliorato nel senso da te auspicato.
Ho i miei dubbi: non ho molta fiducia verso l'impegno didattico dei
fisici (con tutte le dovute eccezioni...).
Il dogma e' che chi sa la fisica la sa anche insegnare.
(Ci sarebbe poi da vedere se tutti quelli che l'insegnano la sanno...)
> ...
> Nota bene ho parlato di "massa relativistica" perche' tutte queste belle
> cosette vengono prese pari pari dal Berkeley Vol. I, che come sai ha un
> ordine di presentazione degli argomenti davvero inusuale (almeno per noi
> italiani).
A me in linea generale il Berkeley non dispiace. Pero' il modo come e'
trattata la massa relativistica fa davvero pena. Ci sono anche un po' di
strafalcioni :-<
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat Apr 19 2003 - 20:25:25 CEST
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