Re: Domanda sulla carica

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Wed, 16 Apr 2003 16:43:21 +0200

Woodridge wrote:

> "luciano buggio" wrote:
> > Appunto. Chi abita al piano di sopra dovrebbe rispondere a Luca: "Le
> > cariche interagiscono scambiandosi fotoni, i mediatori della forza
> > elettromagnetica".
> > Ma occorre scomodare il padre eterno?
> > Perch� non gliel'hai detto tu? Forse non ne sei al corrente?

> Gentile, grazie... :-)
> No, non ho proprio pensato a questo semplicemente per il motivo che ho
> esposto nella mia prima risposta, e cioe' che il suo "perche'?" mi
> sapeva di metafisico, mi sapeva di un "perche' vero", non di un
> "percome" (non so spiegarmi meglio... spero sia chiaro cio' che
> intendo).
> Leggendo il secondo post di Luca mi pare in effetti di capire che lui
> invece cercava un qualche meccanismo.
Era evidente: sentirsi illustrare "un qualche meccanismo" � esattametne
quanto desidera chi chiede "perch�", senza sottilizzare sul perch� e sul
come, e mi pareva ovvio che Luca volesse sapere se la fisica ha qualcosa
da dire, sul funzionaametno dell'interaizone elettomagnetica, di pi� della
classica e "metafisica" affermazione che le cariche si attirano (o si
respingono) nel vuoto.
Come poteva la sua essere una domanda metafisica?
Egli si interroga sul mondo fisico, esattametne come hanno sempre fatto
gli uomini di scienza, almeno nel passato.
Maxwell, per esempio, non era assolutamente soddisfato della sua
formalizazione ed unificazione matematica, gli sembrava comunque di non
capire ancora nulla, e non ha mai cessato di cercare, nello spazio
apparentemente vuoto, meccanismi simili a quelli che fanno muovere gli
ingranaggi degli orologi.
Certo, se ne avesse trovati, non sarebbe stato l� a chiedersi ancora
"perch�", se non, questa volta, nell'ambito propriamente metafisico ("chi
� quel bravissimo orologiaio?): la sua curiosit� di "fisico", quella che
ti fa chiedere i perch� di Luca, sarebbe rimasta soddisfatta.
>Chiedo venia, anche se, avendo
> Luca detto di essere alle prime armi con lo studio della fisica, non so
> quanto possa trovare "esauriente" questa risposta (bene ha detto qualcun
> altro qui, Luca, di aspettare quando avrai approfondito gli studi).
Costui, forse, non metterebbe la mano sul fuoco su quelle cose (come
penso, non la metterebbe nessuno, anche se queste cose fanno ufficialmetne
parte della teoria comunemente accettata). Quindi semplicemente, ha forse
avuto po' di pudore, per non spacciare ad una mente giovane per certezze
ci� che non lo sono, delegando un inevitabile percorso istituzionale ad
assumersi la responsabilit� di tale indottrinamento.

> Visto che ci siamo, vorrei aprire un inciso che non c'entra niente.
> Pongo io una domanda.
> Alla "scuola di pensiero" nella quale sono stato formato mi hanno
> insegnato a considerare teorie come quella dei fotoni mediatori del
> campo, e mille altre (se non tutte, ma certe piu' di altre... se mi
> passate anche questa espressione), come dei modelli. Voglio dire, quelle
> frasi scritte nel modo (verbale) indicativo... vanno bene? Intendo che,
> almeno da un certo livello in poi (potrei dire quando ci si allontana
> dal puramente fenomelogico), io sono abituato (da sperimentale, eh?) a
> dire: "questo e' il modello... vero? falso? ma che significa? se
> descrive bene l'osservazione, continuo ad adottarlo e provo a farci
> qualche previsione... finche' un'osservazione non me lo contraddice
> faccio cosi', quando cio' accade provo ad adattarlo, modificarlo, alla
> peggio sostituirlo".
Alla teoria dei vari bosoni vettori ha condotto in gran parte l'esigenza
di superare il miracolistico concetto dell'azione a distanza senza
ricorrere di nuovo all'etere che localizza l'azione. In questo senso essa
non � un modello nel senso solo deebole cui tu acccenni, ma una esatta
teoria della realt�.
Il problema � che non pu� funzionare, quanto meno � incompleta ed �
strutturaalmente destianta a rimanere tale, perch�, nel caso almeno dei
meediatori del campo elettrico si richiederebbero due tipi di fotoni,
quelli mediatori dell'attrazione e quelli mediatori della repulsione.
In passato, in quesit NG, si � tentato pi� volte di porre questo
problema, per me decisivo, ma nessuno ha risposto.
> Alla luce di cio'... continuando nel gioco a capirci, sei sicuro che
> quello al piano di sopra risponderebbe "perche' ci sono i fotoni
> mediatori di forza elettromagnetica, e proprio cosi', stanno la' a fare
> il loro compito"? Chiederei opinioni.
Se non l'hai ancora inteso, preciso che io non credo ai fotoni mediatori,
ho tutta un'altra teoria dell'interazione elettormagnetica, e il mio
intervento in questo Thread � stato sarcastico e provocatorio:
sono intervenuto come avrebbe doverosamente e coerentemente dovuto
intervenire un ortodosso senza rinnegare le sue conoscenze.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it

> Saluti

> Woodridge


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