Il 23/05/21 10:18, Patrizio ha scritto:
> On Sunday, May 23, 2021 at 9:06:02 AM UTC+2, Giorgio Bibbiani wrote:
>> Il 23/05/2021 08:30, ho scritto:
>> ...
>>> in ogni caso dato che B in prima
>>> approssimazione non si muove allora A non esercita lavoro meccanico su B,
>>> quindi mi sembra corretto affermare che A ceda energia a B principalmente
>>> come calore (in realtà mano a mano che B viene limato delle porzioni
>>> di B, gli sfridi, si muovono e su di essi allora A avrà eseguito anche
>>> un lavoro meccanico)
>> Ripensandoci, non so quantificare se l'energia ceduta da A a B sia
>> scambiata principalmente come lavoro o calore, a spanne quanto più
>> la limatura sarà fine tanto più l'energia sarà scambiata come calore
>> e viceversa per una limatura grossolana tale da asportare grossi
>> sfridi allora l'energia sarà scambiata di più come lavoro, in generale
>> saranno presenti entrambe le modalità di scambio di energia.
>
> Il corpo metallico B viene, in parte, ridotto in polvere; questo vuol dire
> che diversi legami sono stati rotti, la frazione polvere di B ha acquisito
> energia potenziale (positiva), oltre a calore e un po' di energia cinetica.
> A naso, penserei che una frazione importante, o non trascurabile, dell'
> energia meccanica spesa da A sia andata in aumento di energia
> potenziale di B. Per diversi metalli si trovano tabulate le energie di
> atomizzazione; qui sarà molto molto meno, si rompono solo i legami
> tra dei 'grani', ma l'idea è quella.
>
> Ciao
> Patrizio
>
absolutely agreed !
Imho la parte prevalente del lavoro è stato speso proprio
nella rottura del reticolo cristallino, per non parlare
della deformazione plastica e delle tensioni introdotte
anche nei vari granelli (*).
D'altra parte è anche possibile che una parte almeno
dell'energia termica sia dovuta alla parziale ossidazione
"mechano-chemical" activated del ferro nudo appena esposto e
ad alta energia.
Sarebbe interessante comparare gli sviluppi di calore in
aria con quello in argon (non dirò sotto ossigeno puro
perché il ferro sotto una soglia di alcune decine di micron
in ossigeno puro brucia come paglia)
Se poi la molatura è veloce, come con una smeriglia, gran
parte della polvere di ferro brucia proprio anche in aria,
essendo abbastanza piroforico (chi non ha mai visto le
spettacolari cascate di scintille da molatura ? Anche urti
singoli ma potenti, tipo colpi di spada, possono produrre
scintille, che sono in minima parte da incandescenza per
attrito, e più che altro minuscoli frammenti caldi che
bruciano).
Quindi all'energia puramente meccanica trasferita
dall'utensile si sovrappone una estesa ossidazione.
(*) lo so, divago un po', ma vi dico una cosa UTILE :D le
operazioni di limatura, molatura, trapanatura, che generano
polveri micronizzate e calde, sono intensamente SPORCANTI
per quasi tutte le superfici proprio per lo stato energetico
molto alto ed "insaturo" degli spigoli vivi di questi
granelli, che tendono ad aggredire anche chimicamente le
altre superfici e impaccarsi in modo tenace anche se fredde
o tiepide (se poi c'è anche incanedscenza vabbè piove sul
bagnato).
L'ho constatato con la capacità della polvere di mattone o
di calcestruzzo prodotta al momento su virtualmente ogni
altra superficie : la rimozione è particolarmente fastidiosa
per l'ultima "velatura" residua, perché questa polvere è
fortemente attivata chimicamente e piena di tensioni
meccaniche congelate prodotte dalla macinazione.
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Sun May 23 2021 - 14:05:03 CEST