Re: differenziali

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Thu, 03 Apr 2003 20:38:25 +0100

Giorgio Pastore ha scritto:
> Neanche agli studenti. La soluzione ch abbiamo escogitato e' un primo
> trimestre di "introduzione alla fisica": soprattutto laboratorio (e
> senza sofisticare troppo con la teoria degli errori) ma anche un po' di
> abc concettuale.
Questo e' gia' meglio. Incidentalmente, io la "cosiddetta teoria degli
errori" la butterei largamente a mare... Si puo' fare a Pisa, ma bisogna
fare 12 km; a Trieste e' piu' facile :-)
Pero' vedi piu' avanti su questo punto.

> ...
> Pero' c'e' per lo meno una certa schizofrenia in programmi che da un
> lato pretendono di dare fin dalle medie inferiori un' idea della
> matematica del novecento e programmi delle superiori che sembrano
> terrorizzati dal fare qualcosa di analogo per la matematica del '700.
Che l'insegnamento della matematica faccia acqua da tutte le parti, io
lo vado dicendo da parecchi anni... Considera il fatto banale che la
mat. si studia per tutto l'arco scolastico, e i risultati sono sotto gli
occhi di tutti :-(
O si deve concludere che e' materia per pochi specialmente portati,
oppure che l'insegnamento e' fondamentalmente sbagliato. Da qui non si
scappa.

> E allora perche', *oltre* a dare un' idea piu' precisa della matematica
> (e sempre ammesso che questo avvenga, i miei amici matematici non sono
> sempre d' accordo su questo) , non si danno dei rudimenti "imprecisi"
> (ma poi non si tratta di dire corbellerie!) di tecniche che sarebbero
> utili anche nella vita di tutti i giorni ?
C'e' un problema, anzi due.
Uno e' che non si puo' affrontare una matematica un po' piu' avanzata se
non si padroneggia anche sul piano pratico quella piu' elementare.
Questo molti matematici non lo ritengono vero, ma io ne sono convinto:
per la grandissima maggioranza dei ragazzi, il procedimento astratto e'
una conquista difficile, da raggiungere molto gradualmente.
Secondo: noi abbiamo un punto di vista particolare, ed esigenze
particolari: alla gran parte degli studenti non importa molto, per la
loro formazione generale, sapere cose che saranno utili solo a chi
andra' a studiare nei corsi a base scientifica (anzi, in alcuni di
questi).

> Non ho mai capito perche' la filosofia di Hegel dovrebbe essere
> comprensibile per un diciottenne e una semplice derivata o integrale
> dovrebbe richiedere una mente superiore!
La risposta secondo me e' semplice: perche' nel primo caso per fare
buona figura bastano un po' di chiacchiere (non dico che tutta la
filosofia siano chiacchiere, anche se di buona parte lo penso, ma che il
livello di comprensione liceale e' quasi solo chiacchiere). Nel secondo
invece "e' mestieri restare al primo assalto o Cesare o niente" (cito a
memoria il "Saggiatore").

AAnDrEE ha scritto:
>> Ma al primo trimestre si fa della fisica o si rimanda tutto al secondo?
>> La seconda alternativa non mi piacerebbe.
>> Il fatto e' che esiste un sacco di fisica profonda che si puo' fare
>> anche senza derivate, e che *bisogna* fare, e che di solito _non si fa_,
>> ne' con le derivate ne' senza...
>
> Dici spesso queste cose. Mi hai messo molta curiosita'.
> Di preciso a quali argomenti ti stai riferendo?
C'e' solo l'imbarazzo della scelta...
Molta cinematica e dinamica, in particolare i sistemi di riferimento
(esclusi casi complicati); la fisica dei gas, le onde, molta relativita'
(e non solo ristretta).
Ma soprattutto lavorare su conoscenza dei fenomeni, su stime e ordini di
grandezza, su concetti generali e universali come l'energia.
Stai certo: io saprei fare un corso ampio e tutt'altro che facile, dove
s'imparerebbe un sacco di fisica, e senza ricorrere all'analisi.
Col che naturalmente non mi sogno di dire che dell'analisi si puo' fare
a meno, ma dico che e' un falso problema.

Un esempio appena di stamattina: ti sembra accettabile che una ragazza
*al quarto anno* e neppure scadente, sappia farti la teoria di Jeans per
la formazione di strutture autogravitanti (il che richiede di scrivere
le equazioni della dinamica del fluido, linearizzarle per le piccole
perturbazioni, studiare la propagazione di onde piane, cercare il
criterio di stabilita'...) e si fermi fronte alla domanda: "perche'
quella relazione che hai scritto fra w e k si chiama relazione di
dispersione?" Si e' appurato che non sapeva che cosa fosse la
dispersione: nessuno glielo aveva mai detto :-<<

> Quindi secondo te e' un ' utopia sperare che in un futuro gli studenti
> diplomati dalla scuola superiore (tutti gli indirizzi) conoscano talmente
> bene l' analisi matematica di base da poter partire al primo anno
> direttamente con Analisi II?
Un'utopia e' un sogno irrealizzabile. Per me quello non e' neppure un
sogno: non mi sembra la cosa piu' importante, oltre a essere
impossibile.
Mi piacerebbe molto di piu' che non fossero cosi' totalmente ignoranti
di fisica come di regola sono.

> Sarebbe bello e comodo... I fisici non
> dovrebbero perdere le prime lezioni a spiegare le derivate e gli integrali a
> chi ha fatto il classico e a chi ha fatto lo scientifico e *crede* di
> conoscere l' analisi.
E' ovvio da quanto ho scritto sopra che non ho un tale desiderio, e che
non individuo in questo punto il nodo centrale della didattica
universitaria della fisica.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Thu Apr 03 2003 - 21:38:25 CEST

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