Re: I conti non tornano.

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Wed, 26 Mar 2003 21:48:57 GMT

[luciano buggio:]
>Per errori sistematici intendi l'effetto di altre variabili, non
>considerate dagli autori (diversa polarizzabilt� a seconda della
>frequenza, infrarossi non polarizzabili, effetto non ideale sulle due
>componenti, ecc.)?

Si', piu' l'accuratezza degli strumenti utilizzati, compresi
i polarizzatori (che potrebbero non essere sufficientemente
identici).

>> A questo punto al posto tuo mi preoccuperei piu' che
>> altro degli errori sistematici e dei fattori trascurati,
>Appunto, i fattori trascurati: ma gli errori sistematici sono un'altra
>cosa o si identificnao con gli effetti dei fattori trascurati? e se sono
>altra cosa, che cosa? puoi illuminarmi su questo, con un esempio?

Francamente non so se errori sistematici e fattori trascurati
siano cose diverse. Non me ne intendo molto, quindi non
conosco la definizione esatta di errore sistematico. Credo
che i fattori trascurati come quelli citati siano una fonte
di errori sistematici; l'altra sarebbe l'accuratezza non
infinita degli strumenti. Per esempio, ho qui un magnetometro
con tanto di certificato di calibrazione che dice (traduco):

"... e` certificato per mostrare la densita` di flusso
magnetico lungo un asse con un'accuratezza di +/- 0.5% della
scala nella gamma di temperatura da 30 gradi a 110 gradi
Fahrenheit nella scala dinamica da 0 a +/- 1999.9 milligauss.
L'accuratezza dello zero assoluto del campo e` +/- 0.5
milligauss. La linearita` lungo la scala e` +/- 0.2% e
l'unita` e` stata calibrata in una bobina di Helmholtz il cui
campo e` stato calibrato il 10-26-98 con un elemento Hall F.
W. Bell tipo GH600, numero di serie 97861, che aveva
un'accuratezza del +/- 0.15%. La calibrazione della bobina di
Helmholtz e di questo magnetometro sono state eseguite da..."
(seguono firma e data: 7-11-2002).

Ho riportato la pappardella anche per darti l'idea di quanto
casino ci vuole per riuscire a garantire un misero +/- 0.5%
(e` uno strumento non molto costoso, per quanto possa non
esserlo un magnetometro), cosi' forse puoi anche apprezzare
maggiormente il commento di Elio sull'uso di materiale
didattico (che deve costare poco per ovvie ragioni).

Quel margine di accuratezza del +/- 0.5% significa che anche
se faccio la media di diecimila misure non posso assumere un
margine di errore inferiore a quello. La precisione
(=ripetibilita` della singola misura) di quello strumento,
invece, e` molto superiore.

>Come ho gi� fatto osservare a Fabri, mi pare inamissibile, per descrivere
>il polaroid reale, fare appello, oltre alla trasmissione non totale della
>comnponente allineata, ad una mancata estinzione totale della componente
>ortogonale. Tu avevi esemplificato (in mancanza di un dato preciso
>dell'autore che hai citato in quella pagina in inglese) con una
>percentuale residua molto alta (il 20%), ma anche con numeri pi� bassi il
>problema resta. Partendo dai tui numeri, comunque, dopo un passaggio
>avremmo una componente ortogonale sopravissuta al 20%, e se di seguito
>collochiamo un polaroide incrociato a 90%, questa verrebbe abbattuta del
>70% (se ricordo bene) e quindi ne avremmo in uscita un 0.70*0.20=0.14.
>Contemporaneamente l'altra componente, gi� ridotta al 70%, non verrebbe
>estinta completamente, ma solo per un '80%, e sopravvivereebbe anch'essa
>per il 14%.
>Passerebbe quindi, con questi numeri, attraverso due polaroidi incrociati
>a 90�, il 28% della luce spolarizzata,

Il 14%: 100%+100% -> 14%+14%.

> mentre l'osservazione ci dice che
>viene tutta estinta. [...]

Non posso confermare quest'osservazione. Ho osservato il
fenomeno solo una volta da ragazzo con due occhiali Polaroid
contro lo sfondo luminoso del cielo e non mi ricordo se
passava ancora luce e quanta; all'epoca ho fatto caso solo al
fatto che ruotando le lenti l'una rispetto all'altra la luce
trasmessa cambiava molto.

Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Mar 26 2003 - 22:48:57 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Mon Feb 10 2025 - 04:23:44 CET