[luciano buggio:]
[cut]
>Questo implica una variazione del coefficiente di trasmittanza (come detto
>sopra) nel caso di uno due o tre polarizzatori?
Indirettamente si', dato che la frazione di luce non
polarizzata che arriva al polarizzatore sarebbe diversa per i
vari polarizzatori. Solo per fare un esempio a casaccio:
immagina che un polaroid lasci passare il 75% della
componente parallela, il 20% di quella ortogonale e il 40% di
un'ipotetica componente infrarossa (senza polarizzarla).
Immaginiamo che all'inizio queste componenti siano in parti
uguali:
100+100+100=300
75+20+40=135 (dopo il primo)
56+4+16=76 (dopo il secondo)
42+1+6=49 (dopo il terzo)
dando luogo a coefficienti di trasmittanza complessiva che
ballano selvaggiamente dall'uno all'altro. Intendiamoci, ho
buttato li' quei numeri a caso e comunque e` un modello
semplificato che usa tre sole componenti invece che due
spettri. Anche cosi', ero tentato di provare a determinare i
coefficienti sulla base dei dati di quell'esperimento, ma
c'erano piu' incognite che dati da cui ricavarle e ho
lasciato perdere. In altri termini, per fare discorsi di
questo tipo occorrerebbero informazioni sperimentali sul
Polaroid *molto* piu' ampie di quelle, altrimenti si rischia
di poter "spiegare" a posteriori qualunque risultato solo
facendo opportune ipotesi sui coefficienti e sulla
composizione iniziale della luce. Queste cose vanno misurate,
non ipotizzate.
[cut]
>Personalmente sono un po' impressionato da quell'andamento decrescente: mi
>pare molto significativo.
>Inoltre la mia teoria del funzionamento polaroid lo prevede puntualmente
>(ci arriveremo, spero:-).
Faccine a parte, sarebbe OT qui.
Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Mar 12 2003 - 23:43:35 CET
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