Scusate ma non ho resistito.
"La filosofia � scritta in questo
grandissimo libro che continuamente
ci sta aperto innanzi a gli occhi
(io dico l'universo), ma non si pu�
intendere se prima non s'impara a
intender la lingua, e conoscer i
caratteri, ne' quali � scritto.
Egli � scritto in lingua matematica,
e i caratteri sono triangoli, cerchi,
ed altre figure geometriche, senza
i quali mezzi � impossibile
a intenderne umanamente parola;
senza questi � un aggirarsi
vanamente per un oscuro labirinto."
Galileo Galilei
(Il Saggiatore , 1623)
ulrich laverdure wrote:
> dantez2003_at_libero.it (Dante) dixit:
>
>
>>non voglio sentir parlare di formule matematiche, che in fondo non
>>sono altro che delle costruzioni create dall'uomo. se il campo
>>magnetico esiste in natura vuol dire che c'� la possibilit� di esporlo
>>con un discorso lineare senza usare equazioni, quelle le lasciamo ai
>>matematici.
>
>
> Ciao Sommo Padre della Lingua Italiana. Secondo me fai scivolare il tuo
> ragionamento su una china veramente molto viscida. Il "discorso lineare"
> di cui parli sembra, a leggere le tue parole, qualcosa di diverso da una
> mera "costruzione creata dall'uomo". E perch�? Quindi il "linguaggio"
> (qualsiasi cosa sia) ce l'avrebbe dato Dio o Chi per Lui, mentre la
> matematica ce la saremmo faticosamente inventata? Se cos� fosse: mbe',
> scusa, ma que viva la matematica. Se cos� (come credo) non �, e qualunque
> forma di espressione tu voglia prendere in considerazione (includendo
> quindi matematica, sanscrito, lingua italiana e quel che segue) altro non
> � (altro non �? ci mancherebbe, perdonate la mera figura retorica) che
> una faticosa e umana, troppo umana, opera in fieri di comunicazione e
> descrizione del mondo, perch� non rassegnarsi al fatto che un qual si
> voglia dato fenomeno richiede il suo proprio linguaggio, per essere
> descritto al meglio?
>
> Se non vuoi sentir parlare di formule matematiche, stai contento al quia
> della poesia: nessuno, credo, ti obbliga a capire un campo magnetico. Se
> invece sei obbligato, be', palla lunga e pedalare, altro che discorso
> lineare.
>
> Il "quelle le lasciamo ai matematici", poi, te lo potevi risparmiare:
> puzza di disprezzo lontano un paio di miglia marittime.
>
> ps gi� che ci siamo, sono un par di decine d'anni che mi piacerebbe
> capire, sotto forma di discorso lineare, il senso astronomico di queste
> Tue mirabili rime (ma guai a te se tiri fuori una formula matematica,
> eh?):
>
> Surge ai mortali per diverse foci
> la lucerna del mondo; ma da quella
> che quattro cerchi giugne con tre croci,
>
> con miglior corso e con migliore stella
> esce congiunta, e la mondana cera
> pi� a suo modo tempera e suggella.
>
>
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Valter Moretti
Faculty of Science
Department of Mathematics
University of Trento
Italy
http://www.science.unitn.it/~moretti/homeE.html
Received on Thu Mar 13 2003 - 10:02:50 CET