Re: concetto di massa da libro di testo

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Wed, 16 Jun 2021 15:34:03 +0200

Il 16/06/2021 14:41, Soviet_Mario ha scritto:
...
> non credo di aver capito.
> Per come la vedo, una catena di eventi si sussegue, forze causate anche ma non solo da attriti vari, durante la frenatura e in accelerazione.
>
> Il primo evento scatenante è in entrambi i casi una pressione (impianto idraulico o scoppio miscela).
>
>
> Certamente è vero che l'attrito volvente o meno tra gomme e suolo DEVE essere uno degli anelli della catena che permette la propagazione delle
> forze dal punto di "generazione" a quello di destinazione finale (il punto di contatto), ma perché mai solo quest'ultimo meriterebbe il "focus" ?
>
> Imho il punto di origine è il più meritevole di rappresentare l'intera catena

V. la prima equazione cardinale, se l'accelerazione del (centro di massa del)
veicolo è a, la risultante delle forze esterne F_ext e la massa del veicolo m,
allora a = F_ext / m, dunque la forza che "fa accelerare il veicolo" è F_ext.

...
> non ho capito affatto : avrei pensato che gli attriti rilevanti fossero quello VOLVENTE + resistenza dell'aria (la quale non so proprio, e non
> credo, che sia una variabile trascurabile, anzi penserei che sopra i 100 km/h o giù di lì potrebbe anche diventare più grande dell'attrito
> volvente). Questo per citare solo le componenti dissipative : ovviamente c'è anche la variazioen di energia cinetica

Quella di trascurare l'attrito con l'aria era un'ipotesi semplificativa applicabile a un
esercizio di Fisica, ovviamente l'attrito aerodinamico non è trascurabile nella descrizione
del moto di un veicolo reale.
Considerando come unica forza esterna F_ext agente sul veicolo di massa m la risultante delle forze di attrito statico esercitate dal suolo
sugli pneumatici (quindi ad es. si trascura l’attrito volvente, quello radente per strisciamento,
quello con l’aria, il peso e la reazione vincolare del suolo si equilibrano per ipotesi di moto orizzontale),
nel riferimento del suolo in un intervallo di tempo “infinitesimo” dt le forze interne (esercitate in particolare
dai freni e dal motore, ci saranno poi anche forze interne dissipative nella trasmissione ecc.) eseguono un
lavoro dL_int sul veicolo e F_ext esegue un lavoro nullo (perché lo spostamento dei punti di applicazione delle
forze di risultante F_ext è nullo), per il teorema dell’energia cinetica e la prima equazione cardinale si ha

dL_int = dE_c = d(1/2 m v^2) = m v dv = m v a dt = F_ext v dt = F_ext ds,

cioè il lavoro delle forze interne è formalmente uguale a quello che si associerebbe alla forza
F_ext per un ipotetico spostamento ds del suo punto di applicazione.
Lo scopo del ragionamento era mostrare che in questo esercizio si può calcolare _correttamente_
il lavoro delle forze che hanno agito sul veicolo con un metodo errato, attribuendolo
alla forza di attrito statico che abbia accelerato il veicolo (questo ragionamento non
varrebbe in presenza ad es. di attrito con l'aria).

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Wed Jun 16 2021 - 15:34:03 CEST

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