"TdS2005" ha scritto nel messaggio
news:81787bad-d831-410f-a470-ef2daba6ed1a_at_o14g2000yqe.googlegroups.com...
> Casualmente leggo questo tuo thread Bruno,
> Posso chiederti cosa centra il riferimento al redshift gravitazionale ?
> O meglio, prima di leggermi il malloppone, puoi chiarirmi in poche parole
> cosa vorresti misurare?
Mi devi scusare ma solo ora mi sono accorto del tuo post.
Vorrei ricavare (in realta' ricavo) proprio il redshift gravitazionale,
ottenendolo pero' dalla semplice RR e dalla conoscenza delle funzioni w(tau)
dei due orologi cioe' dalle misure effettuate dai due accelerometri in moto
con i due orologi.
Tali accelerometri misurano entrambi w1(tau1)=w2(tau2)=0 mentre sono
sovrapposti e gli orologi segnano tau1=tau2<0 (cioe' sono entrambi in caduta
libera). Poi, quando tau1=0, l'accelerometro in moto con l'orologio 1 inizia
a misurare w1(tau1)=/=0 (cioe' l'orologio 1 si ferma in altura e da quel
momento misura g(R+h)) mentre l'altro accelerometro continua a misurare
w2(tau2)=0 fino a tau2=tau*>0 dopo ci che iniziera' a misurare w2(tau2)=/=0
(cioe' l'orologio 2 continua il suo moto di caduta libera -arriva, poniamo,
in riva a mare- poi, dopo un urto, si ferma e da quel momento misura g(R)).
Non che pensi di dire nulla di nuovo, semplicemente, siccome la RG non
riesco a "figurarmela", ho pensato che un discorso come quello fatto in quel
file potesse forse fornirmi una chiave per almeno iniziare ad inquadrare la
RG da una visuale per me comprensibile.
Ad esempio era ovvio che (posto che non avessi commesso errori) avrei dovuto
ritrovare la usuale formula del redshift gravitazionale. Meno ovvio (per me
che non conosco la RG) era trovare che quella formula si ottiene solo come
approssimazione al primo ordine, ma certamente una cosa del genere la sapra'
benissimo chi conosce la RG; sapra' bene anche quale e' la formula esatta
(sempre che sia possibile esprimerla in forma chiusa) e anche quella
dovrebbe corrispondere esattamente a quella trovata da me (sempre salvo
errori).
Una cosa "strana" che avrei trovato (ma anche quella immaginerei che sia
nota) e' che e' impossibile che l'orologio in altura senta *esattamente*
g(R+h) e quello in riva al mare g(R). Devono necessariamente esserci delle
"tensioni interne" (interne al "regolo", cioe' alla montagna e a cio' che
e' ad essa rigidamente connesso, cioe' gli orologi) aventi delle ben precise
caratteristiche (e queste caratteristiche sono proprio l'ultima parte che
avevo intenzione di scrivere durante le vacanze ma ancora non l'ho scritta).
> Ps: tra l'altro, so di maison che ogni anno creano dei contest ai quali
> possono partecipare coi loro progetti gli appassionati (e non solo) di
> orologeria.....magari ti interessa?
Scusa ma non so cosa siano le "maison" (delle case di produzione immagino) e
nemmeno i contest (una specie di congressi?). Cosa sono?
> Teodoro Di Stasi
Ciao e scusa per l'enorme ritardo con il quale rispondo.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Mon Jan 10 2011 - 15:13:43 CET