Il 21/06/21 17:33, Elio Fabri ha scritto:
.....
> Nel cap. 7 la massa è introdotta con la bilancia a bracci uguali, si
> stabilisce conservazione e additività della massa, e questa massa
> viene denominata "massa gravitazionale".
> Si dice anche che la massa è il miglior modo che abbiamo di dare un
> significato preciso al termine "quantità di materia".
> C'è anche un accenno a volo alla conversione di massa in energia...
>
> Ecco alcune correzioni che io oggi farei:
> - Eviterei il termine "massa gravitazionale": direi "massa" e basta.
Conosco la tua poca simpatia per le due masse. Però credo che abbia un
senso in un approccio come questo in cui, da un lato serva una entità da
cui dipende la forza peso, collegata alla "quantità di materia" e
introdotta prima di parlare quantitativamente di accelerazioni, e dall'
altro entra in gioco una costante di proporzionalità tra forza e
accelerazione. Ed è un fatto non scontato che ci sia proporzionalità tra
le due. Probabilmente in un approccio più alla Mach concorderei col tuo
punto di vista. E qui, secondo me entra in gioco l'importanxa di
esplicitare la formulazion che si intende utilizzare dei principi e
l'importanza di non mescolare formulazioni diverse.
...
> - Lascerei perdere quell'accenno relativistico.
Su questo concordo ma capisco la voglia di farlo ai tempi del pssc.
....
> La forza costante è applicata da una moll che cosnerva deformazione
> costante (non si dice niente su come si fa mantenere costante la
> forza...).
Nel film si fa l'esplicita considerazione/ipotesi che a deformazioni
uguali della molla ad anello corrispondano forze uguali. Per mantenere
costante la forza basta mantenere costante la deformazione dell'anello.
A livello introduttivo, ed in un approccio che introduce prima le forze
mi sembra ragionevole.
...
> Vi ricordo anche che l'approccio alla massa inerziale sopra descritto
> (e che aveva in laboratorio come corrispettivo gli esperimenti coi
> carrelli) fu a quel tempo duramente criticato da persono del calibro
> di Amaldi (Edoardo), Caldirola, e altri (Caianiello? Ronchi? non sono
> sicuro).
> Le critiche si appuntavano sul fatto che quegli esperimenti non
> provavano niente se non si dava già per scontato il terzo principio.
Non sono sicuro che quel tipo di critica fosse coerente con l'approccio
del pssc. Anche qui, se si parte da formulazioni diverse `facile trovare
contraddizioni. La stessa critica di Mach alla definizione di massa
newtoniana (densità*volume) soffre della stessa decontestualizzazione,
banalizzando quello che tanto banale non era.
Cercando info sul filmato "scomparso" circa la massa, mi sono imbattuto
nella teacher's guide con le note di Purcell relative a "Inertia" e
"Inertial Mass".
http://www.sfu.ca/phys/100/lectures/lecture9/Inertia.html
Rendono chiaro che erano evidenti agli autori alcuni limiti dell'
approccio. P.es. riporto i primi tre punti "per discussioni e
approfondimenti"
(a) These experiments were performed on a "horizontal" surface. But how
do we know when the table is horizontal? If we adjust it so that the
disc remains a rest are we assuming a principle which the experiment is
designed to establish? One can not "prove" the Galilean principle by
experiment, since no independent method is available to insure the fact
that no net force acts on the body. The demonstrations serve, however,
to show that observation is consistent with the Galilean principle.
(b) Stress the limited character of the first acceleration experiment.
The body starts from rest, the motion is in a straight line and only one
force, a constant force, acts on the body. Further experiments are
needed to extend the range of phenomena to which the experimental "law"
is applicable.
(c) Since no independent force-measuring instrument is available at this
stage, Professor Purcell. uses a symmetry argument to get double the
force, using as indicators two identical rubber rings in parallel. But
how can we be sure that two rings exert twice the force of one? How do
we know that the pull of one is not somehow affected by the presence of
the other? We don't! The independence of forces is a basic assumption of
Newtonian mechanics. It should be impressed upon students that the
principles of physics are not obtained soley from experimental observation.
Giorgio
Received on Mon Jun 21 2021 - 19:38:56 CEST