Rispondo un po' a tutti, forse mescolando un po'.
Ma prima debbo correggere un mio errore.
Ho scritto che Deimos è il principale satellite di Marte, e ho sbagliato.
Il più grande è Phobos, che ha raggio circa doppio e quindi anche
gravità circa doppia.
Se S. stesse su Phobos, farebbe molta più fatica a sollevare la
locomotiva.
Però i dati su Deimos li ho scritti giusti.
Aggiungo qualche notizia: ho ripescato titolo e data del programma si
Angela. Era "Viaggio nel cosmo" (1998).
Tra l'altro, sull'asteroide di raggio 100 km col cavolo che S. ce la
farebbe a sollevare la locomotiva, a meno che non abbia anche la
muscolatura di un sollevatore di pesi.
Infatti il peso sarebbe quello di un oggetto di 200 kg sulla Terra.
Nemmeno questo conto avevano fatto?
Super_Mario (pardon, Soviet_Mario :-) ) ha scritto:
> ...
> Imho l'ambiente acquatico è un contesto abbastanza favorevole per
> toccare il concetto di massa disgiunto dal peso
Senza dubbio, e avevo anche pensato di palarne, ma ho sempre esigenze
di brevità.
Anche la manovra delle navi è ricca d'insegnamenti, anche se non è
esperienza comune.
E' anche caratteristica la diversa scala di tempi.
Come capita anche a S. per manovrare una nave, anche a piccole
velocità, bisogna saper prevedere con largo anticipo.
Le manovre all'ultimo momento di solito non funzionano e possono avere
conseguenze catastrofiche.
Anche gli esempi che fai dei chiodi o dei liquidi molto più densi
dell'acqua sarebbero istruttivi. A mio parere più di quel filmato
della NASA su ISS (ma ci torno più oltre)
Giorgio Bibbiani ha scritto:
> Io risolvo un problema un po' diverso da quello che ci hai proposto,
Non ho controllato i conti, ma mi sembra tutto plausibile.
Ho una sola obiezione: per programmare il tuo piano occorre aver già
capito bene quello che succede.
Il mio esempio invece mirava a far vedere quanto sia fuorviante
l'intuizione comune, basata su un mondo dove la gravità di solito è
più importante dell'inerzia.
Paolo Russo ha scritto:
> Sperando di non aver sbagliato qualche calcolo
> ...
> Impatto al suolo dopo altri 49.4 s.
> O Superpiero si toglie di sotto o deve impiegare altri 52.7
> secondi per fermare la locomotiva.
Anche nel tuo caso non ho controllato i conti ma i risultati non
plausibili.
Aggiungo che a me era sfuggito il rischio di schiacciamento, al quale
(ecco di nuvo la necessuità di pianificare) si può sfuggire o
togliendosi di sotto, come hai detto, oppure programmando una frenata
che deve cominciare presto, anche appena S. tocca terra.
Carlo Studente ha scritto:
> Deimos attrae la locomotiva con una forza costante
> ...
> Ricade schiacciando SuperPiero.
>
> Ok, immagino sia tutto sbagliato. Ma tanto resto anonimo...;-)
Non ho trovato sbagli. Sei solo troppo drammatico: S. si può salvare
:-)
Angelo M. ha scritto:
> Secondo te, a fronte dei dati che hai fornito, un fisico (io non lo
> sono) dovrebbe rappresentarsi immediatamente (senza fare i conti),
> almeno come ordini di grandezza, l'andamento del fenomeno?
Hai già avuto risposte.
Se vi ho segnalato l'aneddoto è perché ricordo che vidi immediatamente
gli errori e in particolare che S. avrebbe avuto qualche difficoltà a
fermare la locomotiva, a meno di ancorarsi al suolo, come ha detto
Giorgio Pastore (cosa a cui non avevo pensato).
Però questo mi pare un caso in cui il solo ordine di grandezza non basta.
Ti ricordo che quando si parla di ordine di grandezza s'intende "entro
un fattore 10".
Quindi 20 e 200 sono diversi, 20 e 100 anche; 20 e 40 no, con 20 e 60
siamo al limite.
Ne segue che per capire quello che succede occorre qualcosa di meglio
che il solo ordine di grandezza, anche se i calcoli che servono si
possono fare a mente.
Soviet_Mario ha scritto:
> Se la locomotiva è in grado di schiacciarlo, perché non l'aveva già
> schiacciato quando lui gli stava sotto e la spingeva in alto?
E' una situazione del tutto simile a quella dell'esempio che feci
decenni fa, delle uova e del mattone.
Se disponi sul tavolo 4 uova, ci puoi posare sopra delicatamente un
mattone senza romperle.
Ma se lo lasci cadere, anche da piccola altezza, fai una frittata.
(Confesso che non ho mai fatto esperimenti per vedere qual è la quota
critica :-) )
Possiamo fare un calcoletto aggiuntivo a quelli già fatti.
Sappiamo (Paolo Russo) che la locomotiva arriverebbe a una quota di
3.125 m.
Lasciandola cadere da quella quota senza frenarla arriverebbe al suolo
con un'energia cinetica di circa 390 J (mgh).
Se a fermarla c'è solo il corpo di S. steso a terra, perché questo non
subisca gravi danni lo schiacciamento non dovrà superare qualche cm:
poniamo 5 per stare molto larghi.
La forza media occorrente sarà 390/0.05 = 7800 N.
Sarebbe come se sulla Terra ti si posasse addosso un corpo di massa
780 kg.
Giorgio Pastore ha scritto:
> Non se si ancora alla superficie di Deimos. E per fermarla con le mani
> *deve* farlo.
Per capire questa frase ho dovuto rileggerla tre volte.
Un accento (àncora) mi avrebbe aiutato molto :-)
--
Elio Fabri
Received on Fri Jun 25 2021 - 16:48:50 CEST