Re: Dubbio sulla polarizzazione.

From: > Killer Of The Night < <">
Date: Wed, 12 Feb 2003 21:59:46 GMT

Elio Fabri wrote:

>>...
>>Spero di essermi spiegato.
>
> Spero anch'io lo stesso :)

In effetti s�.

>
>
>>Elio, dovresti almeno renderti conto che (se anche fosse), la causa di
>>tutto cio' sarebbe tua e solo tua (in qualita' di docente). :-)
>
> Questo proprio non lo capisco, faccina o no. Come fai a sapere come *io*
> insegno?

No, hai frainteso, non intendevo parlare di te. Volevo semplicemente
dire che, nell' ambito delle classi di una certa relazione di
equivalenza, tu potresti esserne un rappresentante :-) (guarda bene la
faccina :-))

Cmq a dire il vero, ho visto il link al tuo ftp ed ho letto qualcosina
(ottica.pdf). Vuoi un parere personale (di uno studente?) No? Te lo d�
lo stesso :-)) Mi piace l' approccio che usi nei confronti degli
argomenti che esponi (nella fattispecie ma anche nei vari post che ogni
tanto leggo). Molto interessante anche la struttura dei tuoi costrutti
sintattici, nonch� la chiarezza semantica che riesci ad inviare al lettore.

A parte queste pi� o meno esagerate lusinghe, se ti ho chiamato in causa
� perch� so quanto tieni alla didattica.

In altri termini, Io (Io) non ho niente contro di te (Io) :-)


>
>>P.S. Non ti sembra di aver usato un tono un po' troppo colorito?
>>Rispondere cosi' per questioni di matematica o fisica mi sembra un po'
>>eccessivo. Io te lo dico, poi fai tu ;-).
>
> Il fatto e' che la questione non e' precisamente di matematica o di
> fisica, ma di didattica: stiamo discutendo di che cosa aiuta uno
> studente a capire, o lo confonde di piu'.

Credo sia difficile sapere a priori cosa pu� confondere o meno un
ragazzo. Personalmente credo che (lasicando perdere il caso del post,
per il quale la mia risposta e giustificazione potrebbe anche essere un
mero artificio per capire, dopo avermi (tu) fatto riflettere sulla
dimensionalit� del problema, perch� avessi risposto in quel modo) la
chiarezza e la univocit� in un esposizione didattica sia fondamentale e
insostituibile. In effetti quante volte si sente dire: mentre si studia
bisogna porsi continuamente domande sul perch� delle cose, sul quando e
come? Il problema della maggioranza dei testi didattici, � che questo �
in grado di far esaurire chiunque si ponga queste domande nello studio.
Te ne fa porre una miriade, troppe. Una cosa del genere distrae e
scoraggia. Ma dico io, ti pagano per scrivere un libro (a te autore),
fatti il culetto a taraluccio e cerca di esere preciso e univoco nella
tua esposizione, perch� essere cos� vaghi, imprecisi? La risposta
potrebbe essere perch� in questo modo la trattazione risulta pi�
semplice e comprensibile ai Pi�. Appunto ai Pi� e purtroppo i Pi� sono i
pi� :-) quelli che studiano perch� quasi devono, sono quelli che non si
pongono domande. Ovviamente la maggioranza di quelli che frequentano
questo ng o ism non sar� pienamente d'accordo ed il motivo � semplice.
Loro non fanno parte della schiera che descrivo. Questo � quasi un mondo
a parte. E' il mondo di persone che se si trovano a frequentare quest ng
� perch� hanno curiosit�, voglia di capire e conoscere.


Ok, scusa per il mio dilungarmi, meglio finire qui. ;-)

Alla prossima, Killer'
Received on Wed Feb 12 2003 - 22:59:46 CET

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