> La tua idea avrebbe senso se la velocit� al rientro fosse prossima a 0: il
> che � per� praticamente impossibile, perch� il mantenere uno shuttle "fermo"
> rispetto al suolo, richiederebbe potenza continua molto elevata (e non
> disponibile allo stato attuale della tecnologia).
Perch�?
Mantenere fermo uno shuttle rispetto al suolo (a parit� di tempo
impiegato) occorrerebbe la stessa quantit� di energia ch'� occorsa a
metterlo in orbita. Basta invertire il vettore di forza.
Quindi basta triplicare (circa) la tecnologia del lancio per avere a
disposizione l'energia di rientro a velocit� relativa zero rispetto alla
terra... Tutto molto semplice tranne il costo.
I problemi del salvataggio dell'equipaggio sono molto pi� complessi di
quanto sembri o si trovi scritto da giornalisti da "necrologio":
-Nel disastro dell'86 la velocit� dello shuttle non era ancora suffciente
al suo rientro in planata, una volta separato dai booster e dal serbatoio
principale. Ancora 25 secondi di spinta e la cosa sarebbe stata possibile
(quindi fatta) visto che ci si era accorto del problema al giunto del
booster sinistro gi� al distacco dalla piattaforma di lancio.
-Il corpo umano (ma soprattutto il cervello) pu� sopportare accelerazioni
positive e negative oltre le quali � inutile agire. Un airbag o un casco
da moto salvano la vita solo entro certe decelerazioni. Oltre a quelle non
c'� nulla da fare.
-Tutto ci� che si sta leggendo e sentendo in questi giorni sono bufale
scritte da sprovveduti che s� e no sanno di cosa si stia, forse, illando.
Qualcosa � andato storto. Inconfutabile. Che cosa nessuno lo sa per certo.
Di sicuro le cose sono molto pi� complesse di quanto si possa anche solo
immaginare.
Enz:o)
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Received on Sat Feb 08 2003 - 22:33:21 CET