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rez ha scritto:
> Ora, come la giri la giri, pero` in RR sono previsti solo i
> riferimenti galileiani.
> Se dici che la storia -se non ricordo male- degli spazi tangenti
> la puoi considerare valida, allora dovrebbe valere anche per
> qualunque altro caso. E dunque come giustificare la limitazione
> della RR ai riferimenti inerziali da tutti riconosciuta?
>
> Tutto questo a meno di voler considerare un solo riferimento: quello
> del gemello a terra, e studiare il moto dell'altro in termini di
> accelerazione relativa e 4-accelerazione assoluta.. cosi` pero` mi
> sbagliero`, ma mi sa tanto che allora puoi fare ciao-ciao all'eterna
> giovinezza del gemello astronauta;-))
Distinguiamo: il principio di relativita' vale solo per rif. inerziali,
ma questo non proibisce di considerare corpi che si muovono in modo
qulaunque.
Quando il corpo e' un orologio, occorre a rigore assumere che la marcia
dell'orologio non dipende dall'eventuale accelerazione (la cosiddetta
"clock hypothesis").
Questa ipotesi e' pero' ben diversa dall'assumere qualcosa sui rif.
accelerati.
Fatta questa ipotesi, posso parlare di "tempo segnato da un orologio in
moto qualsiasi": non e' che la lunghezza della curva oraria (di genere
tempo) che l'orologio percorre.
Il mio disaccordo comunque si riferisce a un'altra cosa: che si debba
parlare di RG tutte le volte che ci si occupa di moti accelerati.
Per me siamo in RG solo se abbiamo a che fare con uno spazio-tempo non
minkowskiano.
> D'altra parte studiarlo cosi` sarebbe in modo totalmente diverso da
> come invece l'avevi trattato tu in coordinate iperboliche nel sito
> tuo e come ho vaghi ricordi di averlo gia` trovato pure in altri
> testi pero` divulgativi, anche se ad alto livello.
Quello che ho fatto in RELGEM3.HTM e' stata solo la dimostrazione che
a) e' possibile (in uno spazio-tempo piatto) associare un rif. rigido
anche a un moto accelerato qualunque
b) che se si usano coordinate adattate a questo riferimento, il
confronto dei due orologi da' comunque lo stesso risultato.
Il che era ovvio a priori, visto che si fa un confronto fra tempi propri
su due diverse curve, e il tempo proprio e' invariante; quindi le
coordinate che si usano sono irrilevanti.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sat Feb 01 2003 - 20:18:54 CET
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