(wrong string) � della luce e spostamento verso il rosso
Luciano ha scritto:
> Il mio interrogativo e': osservando dalla mia Terra le stelle che ci
> circondano mi risulta che piu' lontane sono, piu' il colore della luce e'
> spostato verso il rosso, perche' si stanno allontanando da noi (e l'una
> rispetto all'altra) a velocita' tanto maggiore quanto maggiore e' la
> distanza dall'osservatore.
Cominciamo col precisare che il discorso che fai non si applica alle
stelle, nel senso che se consideri quelle della nostra Galassia non
subiscono nessun redshift.
Non perche' siano vicine, ma perche' la Galassia _non si espande_.
Il redshift cosmologico di cui parli e' un fenomeno osservabile solo se
si guardano altre galassie, e abbastanza lontane.
> Ma se e' cosi' presumibilmente ci sara'
> qualche stella molto lontana che si stara' spostando a una velocita',
> rispetto a noi, uguale o addirittura maggiore di quella della luce...e
> la cui luce, quindi, non arriver� mai a noi. Mi risulta che non e'
> neanche possibile eguagliare o superare la velocita' della luce...
> Evidentemente mi mancano alcuni concetti.
La tua conclusione e' corretta (intendo quella dell'ultima riga :) ).
In effetti l'argomento non e' semplice; e' piu' facile dire quello che
_non si deve pensare_, che non dare (spec. in poche parole)
un'indicazione in positivo.
Non devi pensare alle galassie immerse in uno spazio euclideo, che si
allontanano una dall'altra con velocita' prop. alla distanza.
Primo: lo spazio non e' detto che sia euclideo.
Secondo: la luce dalle galassie piu' lontane ci arriva dopo molto tempo
da quando e' stata emessa.
Terzo: la legge di Hubble (la prorzionalita' tra velocita' e distanza e'
solouna prima approssimazione, valida per distanze non troppo grandi.
E ci sarebbe dell'altro...
Detto in breve: non sperare di farti un modello intuitivo di queste
cose, seguendo gli schemi mentali cui sei abituato. Devi imparare a
ragionare con uno spazio-tempo curvo, e l'unico modo e' padroneggiare
qualche adatto strumento matematico. Non terribilmente complicato, ma
insomma e' sempre matematica, non semplici parole...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Tue Jan 21 2003 - 20:26:36 CET
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