Il 23 Dic 2002, 21:09, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> L'equivalenza di cui ho parlato era intesa nel senso del primo
> principio: si puo' far passare un sistema da uno stato A a uno stato B
> in piu' modi, e in tutti i casi la somma L+Q e' la stessa.
Un'obiezione piu' generale:
Cio' che dice il II principio non e' in contrasto con il I.
Due obiezioni, in particolare:
1) Questo e' sempre vero (L+Q = cost.) solo se il sistema non e' aperto.
2) Anche se L+Q = cost., questo non implica L = Q, ovviamente.
Percio' mi sembrava che il paragone non fosse adatto,
come del resto, dici piu' sotto. Il fatto positivo della tua citazione
e' che si possa scrivere L+Q, il che indica che entrambe le grandezze
hanno le stesse dimensioni.
> Originariamente questo non era affatto chiaro,
(.....)
Qui ti ringrazio delle info.
> E' ovvio che l'esempio che ho fatto non e' identico a quello delle due
> masse, ma non pretendevo questo. Volevo solo sottolineare che in quel
> caso c'e' stata una connessione tra cose pensate come del tutto
> distinte.
E' mia opinione (ovviamente aperta a tutte le possibili critiche) che
prima di confrontare i valori numerici (nel nostro caso delle masse),
dovremmo essere sicuri che abbiano le stesse dimensioni. Ora abbiamo:
1) m = F/a (e qui, da ignorante, chiedo come un rapporto di vettori
possa dare una grandezza non vettoriale);
e
2) da F = G*m*M/r^2 (a proposito, dato che F e' qui sempre attrattiva,
perche' non si scrive F = -G*m*M/r^2 ?) ricaviamo m = F*r^2/(G*M).
Dato per assodato che le masse non sono vettori, la m che ricaviamo da qui
a me pare un vettore. A parte questo, le dimensioni di G sono "ricavate
algebricamente" in modo che quelle di m siano "massa".
Vi prego, se avete tempo e voglia, di chiarirmi questi dubbi.
> Avevo gia' citato come altro esempio quello delle azioni elettriche e
> magnetiche di una carica.
> "In linea di principio" non c'e' ragione perche' la stessa carica che
> produce un campo elettrico, quando e' in moto produca anche un campo
> magnetico: potrebbe esserci una "carica elettrogena" e una "carica
> magnetogena", in linea di principio diverse, ma che poi si dimostrano
> uguali.
Mi pare che il Jay Orear dimostra che l'effetto magnetico, considerando
la RR, non e' altro che quello elettrico. Posso aver capito male, o, piu'
improbabilmente, il testo dia un'interpretazione errata.
> (A proposito: con quante cifre e' nota questa uguaglianza? di
> piu' o di meno che nel caso delle masse? Perche' nessuno fa mai notare
> che potevano essere diverse?)
Spero che non volevi rivolgerti a me per questo quesito :)
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica "E. Fermi"
> Universita' di Pisa
> -------------------
Ciao e felice anno,
Patrizio
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Received on Thu Dec 26 2002 - 04:16:55 CET