Re: Ancora sui trasformatori

From: Mino Saccone <mino.saccone.xspam_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 29 Dec 2002 14:13:14 +0100

"Patrizio" <patrizio.pan-2002_at_libero.it> ha scritto nel messaggio >
all'impedenza).
> La domanda e' la seguente.
> Se, alimentando (opportunamente, v. sopra) il primario con tensione
> alternata,
> metto in cortocircuito il secondario (per evitare che si bruci posso
> abbassare
> adeguatamente la tensione sul primario) l'induttanza L del primario
> tenderebbe
> ad ridursi notevolmente, o no?
> Nel caso *ideale*, ma ipotetico, di accoppiamento perfetto, cioe' flusso
> disp.
> nullo, avremmo L(primario) = 0 ?
> Altra domanda connessa alla precedente.
> Se sul secondario c'e' un carico ohmico variabile, la L(primario) sara'
> approx.
> inversamente proporzionale a tale carico ? Se si', potrebbe essere un modo
> di
> pratica utilita' per avere un induttore di L variabile controllato
> *isolatamente*
> in corrente (o tensione) ?
> Sospetto risposte affermative, ma non ho modo di riscontrarle sui testi
che
> ho.
>

No, in rozzissima approssimazione (trascurando cio� tutte le perdite),
sufficiente pero' a capire quanto segue, il circuito equivalente di un
trasformatore e' costituito da un'induttore in parallelo (quello che assorbe
la corrente a vuoto) e un'induttore in serie al carico (essenzialmente
dovuto ai flussi dispersi) .

Se abbiamo un carico resistivo il cicuito equiv. sara' (figura da vedere in
caratt. non.prop.):

______________+__L1___+
              | |
              | |
              L0 R
              | |
              | |
______________+_______+

Per cui con R = 0 (cc) o R = infinito (vuoto) avremo circa un induttore, per
le R intermedie un carico misto.

Saluti

Mino Saccone
Received on Sun Dec 29 2002 - 14:13:14 CET

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