Re: Ancora sui trasformatori

From: Mino Saccone <mino.saccone.xspam_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 16 Dec 2002 22:55:47 +0100

"Arnaldo" <nospam_at_nospam.it> ha scritto nel messaggio
news:3DFB6DF8.7D899C07_at_nospam.it...
>
>
> Mino Saccone wrote:
>
> > Un alimentatore elettronico di piccola potenza infatti: raddrizza la
> > corrente alternata di ingresso su un condensatore al tantalio, la
trasforma
> > in alternata ad alta frequenza 100-200 kHz con un "chopper" elettronico.
Il
> > trasformatore a questo punto e' veramente piccolo e il tutto puo' essere
> > racchiuso in quei (vantaggiosamente) minuscoli scatolotti che alimentano
PC
> > portatili, telefoni e quant'altro. Il chopper (con la tecnica della
> > parzializzazione di ciclo) provvede inoltre a fare un'accurata
regolazione
> > di tensione e ad adattare l'alimentatore a tensioni e frequenze di rete
> > diverse. Il trasformatore realizza inoltre un opportuno isolamento tra
rete
> > e apparecchio utilizzatore.
>
> Normalmente i moderni alimentatori di piccola potenza sono alimentatori
> Switching di tipo Buck, o step down (tensione di uscita sempre minore di
> quella di entrata); giustamente, la corrente alternata viene raddrizzata
> e poi "impulsata" a 100-200 Khz come dicevi, ma non capisco dove sia il
> "trasformatore", perch� in effetti gli alimentatori step down sono
> convertitori e non dovvrebbe essere neccessario un trasformatore ma un
> induttore (una bobina, solitamente toroidale) ed � proprio questo il
> motivo delle loro ridotte dimensioni.
>
> Un link per i dettagli:
>
> http://www.electroportal.net/vis_link.asp?id=16
>
> Saluti,
> Arnaldo.

In effetti non me ne occupo piu' da molto tempo. Una volta il trasformatore
aveva proprio il compito di isolare ohmicamente l'uscita dell'alimentatore
dalla rete.
Oggi come si fa?

Saluti

Mino Saccone
Received on Mon Dec 16 2002 - 22:55:47 CET

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