Re: Fusione fredda...domande a caldo

From: Mario Leigheb <leigheb_at_frascati.enea.it>
Date: Fri, 15 Nov 2002 08:33:45 +0100

Andrea wrote:
> Sono da poco rientrato da una conferenza svoltasi oggi a Genova sulla
> Fusione fredda. Risistemando gli appunti mi sono sorti alcuni dubbi
> che spero possiate chiarirmi...
> 1-Il proferssor Flashman, illustrando i risultati della propria

Fleishmann

> ricerca, ha parlato di produzioni energetiche di alcuni kw mentre
> altri ricercatori (il gruppo italiano di frascate) hanno citato
> mmw...a cosa si deve questa disparit� di dati? o meglio, si pu�

A Frascati e' stata misurata la produzione di calore tramite un
sistema di celle di Peltier applicate sulla basetta che porta il
filo di Palladio: se l'energia prodotta fosse interamente trasferita
al reticolo del Palladio e da questo alla basetta si avrebbe una
stima affidabile del calore prodotto. Viceversa, la quantita' di
calore prodotta stimata e' di circa due ordini di grandezza
inferiore a quella stimata sulla base delle misurazioni di He4. Una
possibile spiegazione e' che parte dell'energia prodotta non vada a
scaldare la basetta, ma piuttosto si disperda nella vasca o
addirittura nell'ambiente esterno: questo sarebbe possibile se ci
fossero canali che portano a emissione di soft X, ecc. ecc..

> 2-Nel dibattito � stato tirato in ballo il problema
> dell'utilizzabilit� dell'energia prodotta mediante f.f. e gli stessi
> ricercatori hanno ammesso che per la produzione di energia "pregiata"
> � necessario innalzare la temperatura stessa della fusione. Questo non
> � contraddittorio col concetto di fusione a freddo?

Questo e' contraddittorio con i risultati del gruppo di Frascati,
che ha trovato che temperature superiori a quella ambiente portano
ad una variazione dei parametri di resistivita' ecc. del Palladio
che possono impedire il successo dell'esperimento.

> 3- non ho ben capito in che modo l'elettrodinamica quantistica possa
> fungere da sostrato teorico per la fusione fredda

Si assume che gli atomi di deuterio assorbiti dal reticolo di
Palladio oltre una certa concentrazione assumono caratteristiche di
fluido bosonico, e le interazioni di questo fluido con le vibrazioni
reticolari e le bande di conduzione elettroniche possono portare al
superamento della barriera coulombiana tra deutone e deutone. Non
credo che si possa scrivere di piu' su un newsgroup, ne' io sono un
esperto dell'argomento, quindi ti rinvio agli studi di G. Preparata
pubblicati qualche tempo fa sul Nuovo Cimento.
Ciao
Mario Leigheb
Received on Fri Nov 15 2002 - 08:33:45 CET

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