Re: Lavoro e molle

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Thu, 14 Nov 2002 09:42:37 -0800

loop_at_tiscali.it wrote:
>
> Salve a tutti, sto studiando il lavoro e l'energia cinetica; per caso sul
> mio libro sono poste a fianco le pagine riguardanti il lavoro compiuto da
> una molla (legge di Hooke, L = 1/2 *k*x^2) e il lavoro in generale come
> differenza di energia cinetica (L = 1/2 *m*v^2 - 1/2 *m*v0^2).
> La loro vaga simiglianza (specialmente azzerando v0) mi ha fatto venire il
> ghiribizzo di eguagliarle, creando il mostro k*x^2 = m*v^2, ossia
> k=m / t^2 e quindi m= k*t^2...
> Il tutto a mio avviso non ha molto senso:

in effetti cosi` non ha molto senso. Bisognerebbe sapere a che livello
stai studiando queste cose, suppongo in liceo, e quindi niente derivate.

Comunque l'uguaglianza che hai scritto (k*x^2 = m*v^2) vuol dire che se
comprimi di x una molla con costante elastica k, e fai spingere a quella
molla un corpo di massa m, questo viene spinto via alla velocita` v che
ricavi dalla formula.

Oppure, se sai la velocita` di arrivo di una massa e guardi di quanto
viene compressa la molla contro cui fai arrestare il corpo, dalla
compressione puoi determinare la massa.

Quello che invece non va bene e` che hai ipotizzato qualcosa del tipo
v=x/t e lo hai sostituito nelle formule. La formula v=x/t vale per le
velocita` medie oppure quando sono costanti.

L'unico risultato valido di quello che hai ricavato e` che la costante
elastica ha le dimensioni di una massa divisa per un tempo al quadrato.

Ciao

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Thu Nov 14 2002 - 18:42:37 CET

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