Re: angolo di rotazione della luce polarizzata

From: Soviet_Mario <Soviet.Mario_at_CCCP.MIR>
Date: Mon, 06 Dec 2010 22:20:12 +0100

Il 06/12/2010 21:32, Elio Fabri ha scritto:
> Soviet_Mario ha scritto:
>> Ho bisogno di chiarimenti riguardo a un argomento che nessuno vuole
>> mai spiegare o che lo spiega piuttosto male. Diciamo che chi lo sa di
>> norma ha altri programmi/priorit�, e lo vede (peraltro giustamente)
>> come molto marginale nel SUO programma. Altri che lo devono fare in
>> qualche modo non ne sanno niente. Per me � opzionale, ma se riuscissi
>> a capirne qualcosa, potrei avere il tempo di farlo : ergo chiedo a
>> voi.
>> ...
>> potrei fare un'opera pia per quei ragazzi che sento sciorinare a
>> memoria frasi strampalate su questa benedetta luce polarizzata (che
>> gli spiegano biologi, geologi e quant'altro)
> Visto che hai gia' ricevuto risposte a sufficienza, reputo inutile
> aggiungere la mia, e preferisco soffermarmi invece sul problema
> didattico.
>
> Dunque di questo argomento ne parlano insegnanti che non ne sanno
> niente (parole tue, ma condivido) mentre non ne parla l'unico che
> sarebbe qualificato, ossia l'insegnante di fisica.
> Tu dici che
>> ha altri programmi/priorit�, e lo vede (peraltro giustamente) come
>> molto marginale nel SUO programma
> In realta' sul "marginale" si potrebbe discutere, e io propendo
> piuttosto per un'altra spiegazione: proprio perche' ne capisce
> qualcosa, un insegnante di fisica si rende perfettamente conto che e'
> un argomento di gran lunga troppo complesso per classi di biennio, e
> che comunque richiederebbe un lungo lavoro di preparazione, che in una
> scuola come la tua (un professionale, se ricordo bene) e' del tutto
> fuori questione.

beh, eravamo (di nome, un semi-liceo + perito elettronico),
ora la riforma ci ha resi (dal mio punto di vista promossi
perito puro, ergo gli ex-biologici Brocca ora saranno periti
chimici duri e puri. Siccome � un corso che ho a cuore sopra
ogni altro, Cicero pro domo sua, sto riprendendo a pormi
qualche sorta di problema didattico, tanto per cogliere
un'occasione di ricominciare raschiando un po' di
motivazione qua e l�)
Ma cmq ... guarda, molto francamente, sulla carta la tua
spiegazione del fenomeno � plausibile quanto la mia, ma io
conosco i colleghi e gli studenti, e se ti fidi della mia
buona fede, ancorch� nobile, non ha alcunch� a che fare con
quanto concretamente succede (e anche a me come gi� detto).
Molto simply si riesce a completare sempre meno parti, ergo
sempre pi� tagli e sforbiciate si rendono necessarie.
Ciascuno sceglie cosa e dove tagliare dandosi delle
priorit�. Chiaro che i contenuti pi� ambiziosi, o marginali,
o complessi, o binari morti terminali, vengono tranciati
via. A volte il mix di motivazioni include un po' tutto. Ma
essenzialmente � solo il tempo che resta, sempre scarso, a
costringere tagli. Se non si rendessero necessari, ciascuno
di noi tenterebbe di fare quanto pi� gli riesce, ma � un
caso solo teorico.

>
> Tu dici poi che altri "lo devono fare". Perche' devono? E' prescritto
> dal medico? o da programmi/indicazioni che vengono allegramente
> disattesi in tanti altri casi?

N�. Ossia : devono (per programmi e per considerazioni di
opportunit� pratica) imparare a usare un polarimetro e fare
misure su composti chirali (tipo glucosio nel vino, ad es.)
Ora � ritenuto (e non solo da chi usa lo strumento, e non
sono nemmeno io ma quelli che fanno biochimica, laddove
peraltro parrebbe auspicabile anche a me) inevitabile dare
almeno uno spiegozzo su cosa fa questo strumento in modo che
la sua misura, alfa (il potere rotatorio specifico), non
sembri una specie di magia. Per questo devono spiegarlo.
Un diplomato biologico che non sappia niente su cosa sia e
come si usi un banale polarimetro (non abbiamo poi
tantissimi strumenti, magari pi� semplici da capire) �
piuttosto deprimente. Credo che verrebbe usato/"spiegato"
persino se non fosse in programma ... vabb�, magari � una
pia illusione :-)

> A che serve veramente l'attivita' ottica a biologi, geologi (e
> chimici)?

caspita, si serve. Ad es. puoi dosare un bel po' di molecole
attive in una matrice abbastanza semplice e che non ne
contenga molte altre. Avendo lo spettropolarimetro potremmo
anche fargli distinguere i diversi zuccheri (spettri di
dispersione ottica rotatoria), ma abbiamo solo quello a
lambda fissa, a luce al sodio. Cmq � utile. Anche quando
faremo i primi periti chimici "nuovi", dato pure il contesto
locale (industrie essenzialmente alimentari), pu� essere che
'sto benedetto polarimetro continui a essere usato. Non so
... pensi che sarebbe pi� adeguato non spiegare niente su
come funziona ? Non � una domanda retorica, me lo chiedo
effettivamente. In s� � una cosa che mi raccapriccia. Ma per
una volta mi rendo conto che le pseudospiegazioni usate sono
davvero poco pi� di niente (e forse qualcuno, chiss� chi :-)
penserebbe che sono anche qualcosa meno che niente).

> Come mezzo di analisi, suppongo. E perche' non contentarsi di dare le
> minime indicazioni strumentali,

in concreto non saprei tracciare un confine tra cosa possa
essere spiegato del come funziona

> per via *sperimentale* (polaroid,
> cristalli e soluzioni attive) invece di propinare presunte
> spiegazioni, probabilmente errate, e che non servono a niente e non
> lasciano niente ?

non so. Per prendere decisioni del genere bisogna
padroneggiare la cosa. Io mi ci sono provato (ho del
materiale e tenter� di fare di meglio). Diversamente non
saprei prendere una decisione a ragion veduta.

>
> Ora ti faro' un discorso francamente polemico. Nel mare magnum degli
> insegnamenti scientifici queste situazioni sono molto frequenti, e mi
> sento di affermare che fra tutti, i fisici vi siano meno soggetti.

e francamente ti rispondo che non accetto nessuna polemica,
perch� hai letto/intuito un mio tono accusatorio verso i
fisici che non sussisteva per niente. Non sto accusando
nessuno, minimamente. Se fossi io fisico, taglierei quasi di
certo negli stessi identici posti, e questa luce polarizzata
non la farei nemmeno io a occhi chiusi. Condivido il loro
giudizio che sia marginale almeno nell'economia complessiva
del loro programma, a prescindere dal fatto che verrebbe
comodo a me (e ai biologi) che potessero spiegarla. Ma la
coperta � lunga tanto, non ha senso pretendere di stirarla,
scoprendo altre parti.
A margine aggiungo che per il futuro, nel corso nuovo, dove
avr� sulle spalle buona parte della responsabilit� dei
diplomati venturi, parler� di pi� ai fisici esponendo le
necessit� di noi chimici sperando di venire ascoltati.
Tuttavia ci sar� un problema strutturale di fondo ben pi�
serio : per i MODERNI periti chimici � stata abolita la
chimica fisica tout court, e la fisica nel triennio quasi
non lascia traccia. Rimane solo nel biennio di base, comune
a tutti i periti. Ergo il castello crolla prima di venire
eretto. Probabilmente non si riuscir� a fare quasi neppure
elettromagnetismo, oltre le leggi di Ohm e due circuiti in
croce, Maxwell requiescat in pace e tutto quanto il resto.
In prima non si riesce quasi a fare niente, in seconda
qualcosa. E poi fine della storia.
Io guadagner�, cosa incredibile, un sacco di ore (rispetto a
ora intendo) ma mi rendo conto che i periti chimici futuri
saranno degli ignoranti rispetto a quelli di dieci anni fa.
Chiss� perch� han mozzato chimica fisica (ah si, pure
IMPIANTI chimici � svanita, troppo difficile, troppi
calcoli, forse di processi industriali non frega niente a
nessuno, le valvole funzionano da s�). A me non piace molto,
ma era importante.

> Non che ne siano esenti: basti pensare alla famigerata "teoria degli
> errori" :-<

su quella volo piuttosto basso, dato che ne faccio un po'
giusto in prima. Idem i fisici al biennio. Penso volino
impercettibilmente pi� alto di me (e manco poi tutti)

> Ma in altre materie c'e' di molto molto peggio.

Elio, hai preso il mio post come un j'accuse alla categoria
dei fisici ??? Ma mai e poi mai ho inteso ci�. Cribbio rileggilo

> Queste cose bisogna anche dirle, e a voce alta,

eccerto, diciamolo pure. Mica presumo di non farne anche io
di tagli sulla pelle degli innocenti ragazzini, e talvolta
di pseudospiegazioni. Ne faccio eccome : tanti tagli.
Ora con questo corso nuovo vorrei rinascere dalle ceneri e
tentare di alzare il tiro, a prescindere da questo singolo
argomento, che ho accettato come troppo ambizioso per me.
Cmq se si riesce a fare tanto poco, � in gran parte a causa
di questi innocenti.

> perche' il tutto
> avviene sulla pelle di ragazzini innocenti, che non sanno quello che
> sono costretti a subire.
>
> E poi dite che non hanno voglia di studiare...

Non � un opinione ... � una constatazione. Avviene anche con
i non rari, anzi tutto sommato maggioritari, argomenti che
possono essere trattati ad un livello decoroso di coerenza e
consistenza senza arrampicarsi sugli specchi.

Ad es., per parlare di quel che so per certo facendolo io
stesso, parti enormi sul piacca, sull'elettrochimica di
base, cinetica, sulle redox, sulla previsione dei tipi di
reazioni, persino le valenze e varie altre parti di cui si
potrebbe capire tantissimo con strumenti matematici davvero
modesti e cmq in loro possesso (in teoria, ma ora non
pensare che voglia accusare pure i matematici, che fan quel
che possono pure loro), e quindi parti in cui si fanno tanti
problemi ed esercizi di calcolo, quantitativi, ebbene sono
le parti meno studiate, le pi� odiate etc etc.
All'ultimo giro in una quarta sul pH, esercizi, non ho
potuto dare manco una sola sufficienza piena. Che diamine
significa ? E succedeva anche con l'elettrolisi e le pile.
Zero. C'era solo l'equazione di Nerns e capire come usarla.
Quindi non � certo e non tanto che non studino per qualche
pseudospiegazione o qualche argomento trattato senza rigore
e aleatorio. Magari fosse quello. Anzi i pi� preferiscono di
gran lunga delle definizioni dettate da studiarsi (il
polarimetro gode di ottimo indice di gradimento, non lo
diresti mai !) a reali spiegazioni ma un po' intricate.
Ergo non nego che esistano questi punti critici (la parte
sull'atomo e sulle config. elettroniche lo �, ed � di sicuro
il punto pi� importante, ma non tralasciabile, tra le zone
d'ombra dove capita quel che stigmatizzi, ben pi� centrale e
in misura maggiore del polarimetro). Ma non sono la causa n�
l'epicentro dei problemi che ci affliggono. Del resto son
sempre esistiti e prima non causavano certo gli sfaceli odierni.
Ci� detto : non so cosa bisognerebbe spiegare di questo
polarimetro. Ci mediter� ancora e cercher� di digerire il
materiale per bene.
ciao
Soviet
Received on Mon Dec 06 2010 - 22:20:12 CET

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