Re: esperimenti ideali - A proposito di Galileo
Giovanni Corbelli ha scritto:
> Ripensando a questo esperimento ideale, c'e' qualcosa che mi sfugge: in presenza
> di attrito da parte dell'atmosfera, maggiore e' la massa del corpo, maggiore e'
> la velocita' che acquista (a parita' di forma e volume).
> Nell'esperimento ideale forse e' implicita un'altra ipotesi, altrimenti il moto
> dei gravi, anche in presenza di attrito, dovrebbe essere a priori indipendente
> dalla massa.
> Come si puo' esprimere in modo semplice questa ipotesi implicita nel
> ragionamento?
In primo luogo direi questo: la tesi che Galileo confuta e' che la
velocita' di caduta dipenda dal peso del corpo, e *solo* da questo.
Infatti l'argomento va cosi': sa A pesa meno di B, cadra' piu' lento.
Allora mettendo B sopra A, B dovrebbe essere frenato da A e A dovrebbe
essere spinto da B; quindi il corpo congiunto, formato da A e B non
potrebbe cadere piu' veloce di entrambi, come si supponeva.
In presenza di aria l'ipotesi non e' vera: primo, perche' contano forma
e dimensioni del corpo, non solo il peso; secondo, perche' il moto di un
corpo e' influenzato da altri corpi che si muovono vicino ad esso.
La verifica e' molto semplice: prendi un libro e un pezzetto di carta,
come un francobollo. Presi ciascuno per suo conto, il libro cade molto
piu' rapidamente del francobollo; ma se poggi il francobollo sulla
copertina del libro e lasci cadere, vedi che cadono insieme.
Non so se la risposta e' soddisfacente...
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Elio Fabri
Dip. di Fisica "E. Fermi"
Universita' di Pisa
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Received on Sun Nov 10 2002 - 20:14:16 CET
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