Il giorno lunedì 4 ottobre 2021 alle 16:15:03 UTC+2 gino-ansel ha scritto:
> Le Scienze, Febbraio 2006, Theodore A. Jacobson e Renaud Parentanì:
> “Le onde sonore in un fluido si comportano in maniera straordinariamente
> simile alle onde luminose nello spazio. E i buchi neri hanno analoghi
> acustici. E’ possibile che lo spazio-tempo sia letteralmente una specie di
> fluido, come l’etere della fisica prima di Einstein?”
> L’articolo si conclude come segue:
> “L’unificazione della relatività generale e della meccanica quantistica
> potrebbe costringerci ad abbandonare l’idea di spazio e tempo continui e
> a scoprire gli atomi dello spazio-tempo. Einstein potrebbe aver pensato
> qualcosa di simile quando nel 1954 scrisse al suo amico Michele Besso:
> ‘Considero plausibile che la fisica non si possa basare sul concetto di
> campo, cioè di strutture continue (cut).
Einstein era un che cambiava idea.
Tovo qui (non so se se l'affermazione di Einstein che viene riportata sia precedente o successivaa rispetto a quella della corrispondenza con Besso del 54):
http://www.trecimedilavaredo.eu/Breve-storia-dell'etere-copertina.htm
“ … non potremo fare a meno dell’etere, cioè di un *continuo* (gli asterischi sono miei) fornito di proprietà fisiche; perché la teoria della relatività generale, i cui punti di vista generali i fisici di certo terranno sempre ben fermi, esclude un’azione a distanza diretta. Ma ogni teoria di azione per contatto presuppone dei campi comuni, dunque anche l’esistenza di un ‘etere’”.
Luciano Buggio
Received on Mon Oct 04 2021 - 17:14:19 CEST