Elio Fabri wrote:
>
> Il fatto che gli sperimentali specialmente lavorino in grosse
> collaborazioni, implica una divisione del lavoro, per cui uno puo'essere
> specialista di una certa tecnica, di una parte dell'esperimento. Parte
> necessaria, quindi giustamente riconosciuta; ma in tale ruolo si puo'
> benissimo avere una visione piuttosto parziale dell'esperimento nel suo
> insieme e del suo significato.
> Quindi anche se uno ha partecipato a un esperimento fondamentale, di
> quelli da Nobel, cio' non implica affatto che sia un grande fisico, anzi
> neppure un bravo fisico. Puo' essere per es. esperto di elettronica, o
> di software, e basta li'.
Questo e' vero solo per gli specialisti o per i tecnici che devono
curare solo un aspetto particolare dell' esperimento avendo solo
informazioni marginali su tutto il resto. Ma un leader NO, il capo
di un esperimento deve sapere per bene come funziona tutto.
Rubbia faceva cosi', ai tempi dell' esperimento UA1 al Cern era sempre
in giro parlando e discutendo con tutti fino all' ultimo operaio.
Ed era ben informato su tutto, anche di quello che facevo io che
era estremamente marginale per i suoi scopi.
Mi spiace ma quello che hai detto non vale per il capo e neanche
per i suoi piu' stretti collaboratori.
Aniello Saggese
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Aniello Saggese Physics Department University of Salerno
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Received on Fri Sep 27 2002 - 13:17:13 CEST