Re: 3+2 in Fisica: funziona?

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Mon, 30 Sep 2002 14:54:14 +0200

ulrich laverdure wrote:

> Mi limito a notare questi pochi fatti:

> 1. non credo si possa comparare una laurea vecchio ordinamento in quattro
> anni con una laurea nuovo ordinamento in tre. Manca un ingrediente
> fondamentale, se capisco bene: la tesi di laurea stessa.

In parte ma non solo. Dal punto di vista del lavoro che ci sara' dietro,
anche la tesi per la laurea specialistica non sara' confrontabile con
una tesi "tipica" delle lauree in fisica quadriennali: se il numero di
crediti corrispondenti e' dell' ordine di una quarantina non se ne parla
proprio di tesi equivalenti a quelle che attualmente durano un anno o
piu'.
Il che non mi sembra un male.
Comunque cercherei di non considerare la preparazione che si acquisisce
all' universita' come qualcosa da misurare "a quantita'". Se ci si mette
in quest' ottica e' ovvio che 3<4. Il punto e' pero' che la laurea
triennale dovrebbe corrispondere a degli obiettivi di formazione
espliciti diversi da quelli (impliciti) dei primi 3 anni di una laurea
quadriennale.

> 2. l'anno scorso, insieme al solito corso di programmazione per chimici del
> primo anno, ho fatto esercitazione a metodi matematici. Per necessit� di
> cose studenti del vecchio e del nuovo ordinamento erano mescolati. A quelli
> del nuovo ordinamento era chiesto "di meno".

Ma sei sicuro che non si possa leggere la situazione al contrario ?
Cioe' che a quelli del v.o. era chiesto "di piu'"?

> 3. mi sembra che in ogni caso agli studenti del nuovo ordinamento sia
> chiesto di pi�, dal mero punto di vista del conteggio delle ore che tocca
> studiare per restare in corso.

La mia esperienza, a fisica a Trieste, e' che effettivamente viene
chiesto molto di piu' dal punto di vista della concentrazione per
restare al passo di corsi compressi in "trimestri" di 8 settimane. I
problemi piu' importanti sono quelli legati alla capacita' di "digerire"
rapidamente contenuti complessi. Per questo, e' ancora una volta
importante rendersi conto che non si puo' considerare il nuovo
ordinamento come un letto di Procuste del vecchio: occorre fare un
notevole sforzo per modificare profondamente la didattica.
P. es. il ruolo del tutorato diviene importantissimo.

> Ma a questo punto mi
> chiedo: che senso ha il progetto di abbassare la mortalit� universitaria se
> questo implica una svalutazione completa del titolo di studio? La mia
> impressione � che chi uscir� da fisica, dico per dire, con la laurea del
> nuovo ordinamento ne sapr� mediamente di meno di uno studente del terzo anno
> vecchio ordinamento.

E chi ha detto che "il bravo studente di fisica v.o." debba essere la
misura assoluta ?
Quando ci si rende conto che il vecchio "buon laureato quadriennale"
aveva una preparazione "quasi" da PhD, ma conquistata in almeno 6 anni,
secondo me occorre rendersi conto che non si puo' considerare quella
preparazione (per altro pagata da un numero notevolissimo di abbandoni)
come una misura di "eccellenza" didattico-formativa.


> In ogni caso gli studenti "bravi" alla fine del nuovo
> ordinamento sapranno *sicuramente* di meno degli studenti bravi al terzo
> anno vecchio ordinamento. E' vero che gli studenti bravi studiano e poi
> tanto fanno il dottorato e se ne fregano delle riforme, ma insomma.

Esattamente. E il dottorato che ci sta a fare altrimenti ? Ma ci sono
tanti lavori dove la preparazione di base del fisico e' importantissima
ma non serve a niente aver approfondito i simboli di Paperritz o saper
risolvere l' eq. di Schroedinger in coordinate ellittiche.
Tra l' altro, pensando alla formazione alla ricerca, nella discussione
sul 3+2 andrebbe anche compresa una ridiscussione dei modi di
formazione dei dottorandi.

> Insomma, non so se si � capito, ma a me 'sta riforma mi piace mica.

Io non ne sono innamorato per niente ma trovo ancora meno difendibile il
vecchio sistema.
Almeno il 3+2 costringe a discutere tante cose che nel passato si davano
per scontate.
Poi restera' purtroppo vero che se non si mette impegno (e risorse!)
sulla didattica non si potra' ottenere un buon sistema universitario
indipendentemente dal formato.

Giorgio
Received on Mon Sep 30 2002 - 14:54:14 CEST

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