Uhmmm... Ho capito le tue obiezioni, e ti do fondamentalmente ragione.
Il pasticcio tra dimensioni e unita' di misura e' evidentemente non
voluto, chiamavo per semplicita' con lo stesso nome ("quaderno",
"penna"...) entrambe le cose a seconda dei casi, ma ovviamente avrei
dovuto come minimo specificarlo. E poiche' ero io a decidere le unita'
di misura, mi era facile essere Gastone De Paperis, e decidere il valore
di G "infilandoci" fattori moltiplicativi a piacere, come nell'esempio
che facevo! Ma ok, hai ragione...
Pero' il concetto fondamentale e' il seguente: non posso continuare per
molto ad "aggiustare" ogni singola formula. E' vero, posso fissare (per
esempio, rendere arbitrariamente unitaria) qualsiasi *singola* costante
io desideri. Ma poiche' esistono ovviamente dei rapporti tra le varie
leggi fisiche, ad un certo punto -per la verita' molto presto- mi
accorgo che la benedetta costante moltiplicativa serve non solo a far
tornare le cose dal punto di vista dimensionale, ma anche dal punto di
vista numerico. Mi si vorra' perdonare se insisto su questo punto, ma mi
sembra che la discussione sia nata proprio da li'....
Ciao, Bruno.
Received on Mon Sep 30 2002 - 12:18:25 CEST
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