(wrong string) � con la Meccanica dei quanti

From: Evolution <evolution_at_phys.it>
Date: Sun, 01 Sep 2002 23:51:44 GMT

Il 01 Set 2002, 09:57, vittorio <vittorio_at_physics.it> ha scritto:
> Ciao Evolution!,
> faccio tanti tagli, ma non li indico tutti.

Ciao! Grazie per la bella risposta.
Risponder� brevemente sui punti che ho trovato pi� significativi.
Diciamo che sto cercando di trovare armonia fra
le tante cose che mi sono state insegnate all'universit�.


>
> Evolution ha scritto:
>
> > In uno schema quantistico semplicemente si richiede la sospensione
> ............lunghissimo taglio..........
> > principio di indeterminazione diventa allora una relazione matematica
> > sulle trasformate di Fourier.
> ..................altro lunghissimo taglio....................
>


> Innanzitutto la tua prima frase sulla "sospensione di giudizio"
> nell'intermedio e' frutto di un precisa scelta filosofica in cui si
> rilega il mondo della probabilita' ad una dimensione gnoseologica e non
> ontologica. La maggior parte dei fisici penso che sia orientata a quella
> ontologica.

Nella frase originale la sospensione del giudizio era riferita con esattezza
al valore
delle osservabili. Non allo stato. D'altra parte sempre, fino a prova
contraria,
la scelta ontologica "in senso fisico" � quella che conviene. Cio� conviene
assumere l'esistenza dell'ente teorico perch� si desidera sapere come stanno
le cose in effetti (anche se questo � un problema filosofico).
La funzione d'onda pone problemi ontologici seri con
riferimento ai sistemi composti, nel senso che non si possono separare le
funzioni d'onda delle parti componenti (almeno nel mio schema, che come dici
tu in seguito � forse un poco arretrato). Tuttavia nessun problema a parlare
di funzione
d'onda dell'intero sistema isolato. E se poi il sistema non � isolato ma
vogliamo parlare
della matrice densit� possiamo farlo a partire da una base opportuna di
autostati.

> E' un concetto superatino: oggi non si parla piu' di pacchetti d'onda e
> di legami fra le le larghezze delle distribuzioni delle osservabili
> posizione e momento in quei termini; nel nuovo schema il principio di
> inderterminazione e' ancora un teorema, ma le trasformate di fourier non
> sono proprio necessarie.

Tuttavia abbondano in libri anche recenti e di fisica avanzata.
Ed anche se con molti aggiustamenti di ordine e di scelte
compaiono come ai tempi andati. In particolare, ad esempio, Weinberg
nel '95 parla ancora di pacchetto d'onda analizzato rispetto agli stati
asintotici liberi, quando vuole parlare di scattering.
D'altra parte qualcosa ho visto circa lo spostamento dal punto di
vista funzionale a quello operatoriale. Ma non sono riuscito, a suo tempo,
a seguire il corso specifico. E oltre il suono delle parole non ho una
grande
confidenza con queste cose. Mi viene da pensare a rappresentazioni
integrali in cui relazioni di commutazione
che evidenziano il ruolo intrinseco dell'indeterminazione facendone
quasi una questione geometrica legata alla simmetria. E' di questo che
parli?


> Parli anche dei fotoni: beh, non sono sovrapposizioni di onde piane....o
> meglio, detto cosi' e' ambiguo, dipende da come vuoi interpretare quelle
> onde e si puo' arrivzre ad interpretazioni un po' errate.

Consapevole di questo, suppongo che il modo giusto di parlare di fotoni sia
quello di ricorrere allo schema della matrice densit�. Si pu� scegliere di
adottare le onde piane per scrivere la matrice densit� del sistema.
E posare su solide basi l'argomento di Einstein sul gas di fotoni, ad
esempio.

Il problema per me + difficile � capire cosa intendono tanti divulgatori ed
alcuni
libri anche non divulgativi quando parlano di emissione di un singolo fotone
e
poi parlano della funzione d'onda in generale. Non mi � difficile capire che
per la
funzione d'onda di un elettrone
libero valgono le equazioni di Klein-Gordon e che queste fanno il paio con
le equazioni
di Maxwell nel vuoto e tutte le altre implicazioni e parallelismi da quello
fra il principio di Huyghens e gli integrali di cammino a quello
fra gli approcci variazionali continui e quantizzati.
Mi � pi� difficile capire, oltre il caso specifico delle situazioni
in cui uno si mette a studiare l'emissione da un singolo atomo e trova
condizioni
asintotiche che legano la frequenza all'energia del campo complessivo, come,
data una certa funzione d'onda, noi possiamo trovare in linea di principio
un'intero
spettro di frequenze e tuttavia parlare anche in questo caso di una
particella.
Ecco.

Su questo punto ho una certa confusione e penso sia una confusione di base.
Perch� con ogni probabilit� non ha nessun significato parlare di questi enti
astrattamente dal modo in cui sono stati creati, scegliendosi le condizioni
iniziali
a piacimento. Oppure no? Scusa se approfitto della tua pazienza, spero
anch'io
che qualcuno colga almeno questa mia difficolt� e mi indichi una direzione
in cui
guardare.


> Filosofia della Fisica
> Boniolo e altri.

E' un bellissimo libro.
Grazie.

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Received on Mon Sep 02 2002 - 01:51:44 CEST

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