Re: Chiarimenti sul principio di minima azione.

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_tiscali.it>
Date: Sun, 05 Dec 2010 21:42:45 +0100

Quantum Leap ha scritto:
> Ritornando al sito citato in precedenza quello che non riesco a capire
> e' questa frase. "Le varie funzioni orarie possibili determinano
> grafici della lagrangiana con relative aree via via diverse. Il moto
> avverra' solo con l'equazione oraria che rende minima quell'area !!!"
> Ma se sono possibili diverse funzioni orarie esse non stanno gia' a
> dimostrare che sono possibili diversi moti? Perch� sceglierne solo uno
> possibile?
Francamente faccio fatica a capire dovi stia la tua difficolta'.
Proviamo ad aggirare il problema, parlando (apprentemente) d'altro.

Considera un oscillatore armonico, e dimentica azione e lagrangiana.
Ti domandi: come si move questo oscillatore?
Ossia vuoi conoscere la funzione x(t), fra tutte quelle possibili, che
rappresenta il moto reale di quell'oscillatore, di data massa, data
costante elastica, e con date condizioni iniziali.
Sai benissimo come fare: scrivi F=ma, la consideri come un'eq. diff.
(di secondo ordine) per la funzione x(t), risolvi il problema
di Cauchy con le date cond. iniziali, et voila': hai trovato la legge
oraria del moto.

Perche' non ti poni lo stesso problema?
Anche qui "sono possibili diverse funzioni orarie", ma tutte tranne
una non soddisfano l'equazione e le cond. iniziali.
Nel caso del princ. variazionale e' lo stesso: sono "possibili"
infinite x(t), ma solo una rende minima l'azione.
           

-- 
Elio Fabri
Perche' tu devi pur sapere, aggiunse, mio ottimo Critone, che parlare
scorrettamente non solo e' cosa brutta per se medesima, ma anche fa
male all'anima.
Received on Sun Dec 05 2010 - 21:42:45 CET

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