Elio Fabri ha scritto:
...
> Aleph ha scritto:
> > Dal Big-Bang in poi non c'� stato un solo istante di tempo cosmico in
> > cui, rispetto a un qualsiasi osservatore, non ci fossero zone
> > abbastanza distanti da espandersi, relativamente ad esso, a "velocit�"
> > v > c.
> Vado a memoria e potrei sbagliare, ma mi sembra che questo sia vero
> solo se assumi curvatura nulla o negativa.
No, non credo che basti assumere una curvatura positiva per evitare
espansioni a tassi superluminali.
Naturalmente la casistica e l'analisi sono piuttosto variegate ma, ad
esempio, Universi con opportuna costante cosmologica =/= 0 danno
senz'altro luogo a espansioni a tassi superluminali, anche nel caso di
curvatura positiva.
Nel caso di Universi chiusi con Lambda = 0 la condizione che vi sia un
espansione superluminale a un dato t mi pare possa essere la seguente:
H(t)*dmax(t) > c
dove, al tempo cosmico t, H(t) � la costante di Hubble e dmax(t)
rappresenta la distanza massima possibile di un oggetto cosmico
dall'osservatore (� una grandezza proporzionale al raggio dell'Universo al
tempo t).
Per cui, a ogni epoca cosmica t, basta avere una dimensione dell'Universo
tale che
dmax(t) > c/H(t)
per raggiungere il risultato.
Mi pare di ricordare, a memoria, che questa condizione � in genere
possibile.
Saluti,
Aleph
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Received on Mon Dec 06 2010 - 10:51:45 CET