Re: La velocita' one-way e' davvero un concetto completamente dipendente da convenzioni?

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Mon, 6 Dec 2021 16:47:02 +0100

Il 06/12/2021 14:30, El Filibustero ha scritto:
> Abbiamo due tubi rettilinei paralleli della stessa lunghezza,
> affiancati (ad esempio le canne di una doppietta). In uno aria,
> nell'altro acqua. Emettendo un flash in entrambi i tubi ad
> un'estremita' e rivelandolo separatamente nei due tubi all'altra
> estremita', si osserva che la rivelazione nel tubo dell'aria avviene
> prima che nell'altro tubo.
>
> Ora, qualunque interpretazione sensata si voglia dare al concetto di
> velocita', questa e' l'evidenza:
>
> seppure non *quantificabili* senza introdurre convenzioni, le
> velocita' one-way della luce sono *comparabili*: maggiore nell'aria
> che nell'acqua.

_Sono_ quantificabili in modo non convenzionale, 2 orologi possono seguire
le stesse linee di universo dei 2 raggi di luce, le componenti spaziali delle
loro quadrivelocità saranno i rapporti dx^i/dtau (i=1,...,3, in un dato
riferimento inerziale) con tau tempi propri degli orologi.

> IMHO non ci sono appigli su convenzioni di sincronizzazione per negare
> questa evidenza: magari taluni potrebbero negare l'evidenza geometrica
> affermando che i percorsi nei due tubi non hanno la stessa lunghezza.

Hai descritto 2 moti con velocità minore di c, allora non c'è problema
non solo nel paragonare le velocità one-way ma neanche nel _misurarle_
cioè nel definirle operativamente, 2 orologi si possono muovere a quelle
stesse velocità...
Il problema della velocità one-way nasce per la luce nel vuoto,
dato che un orologio non può percorrere una linea di universo di
tipo luce bensì solo di tipo tempo crescente.

Ciao


-- 
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Mon Dec 06 2021 - 16:47:02 CET

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