Re: Una metadomanda

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_units.it>
Date: Mon, 22 Nov 2010 22:57:44 +0100

On 11/22/10 9:57 PM, Alberto wrote:
...
> Giorgio Pastore wrote:

>> ... Ma se
>> si confronta quello che si faceva in Italia, non col Portogallo e la
>> Spagna, ma con Gran Bretagna, Francia e Germania direi che ne veniamo
>> fuori malconci.

> Paragonati a questi paesi, nell'Ottocento non � che brillassimo
> neanche in campo letterario o filosofico.
> Non voglio negare una nostra minor propensione alla scienza, ma il
> nostro semi-sottosviluppo pu� da solo giustificare il ritardo anche in
> questo campo.

Motivi per il ritardo ce ne sono. Non volevo dire, e non era il taglio
del discorso in cui si inseriva il mio commento, che eravamo pi� scarsi
per minori capacit� intellettuali. O minor propensione alla scienza. Ma,
riagganciandomi alle considerazioni di Elio, il clima e la
considerazione sociale per "far scienza" non erano sicuramente dei
migliori. Peggio che mai sul fronte delle applicazioni tecnologiche. In
compenso c' era (e, direi c'e' ancora) un ruolo egemonico dell'
intellettuale di stampo umanista. E non credo che sia un caso che tutto
questo avveniva in un Paese con un tasso di analfabetismo che nel 1861
era ancora al 75%.

Giorgio

P.S. Certo, con riferiment alle statistiche recenti sull' analfabetismo
e l' insuccesso scolastico attuali, si potrebbero fare fosche previsioni
per la scienza italiana prossima ventura...
Received on Mon Nov 22 2010 - 22:57:44 CET

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