"il rallentamento degli orologi per
>il loro spostamento, nella
Relativit�, � reale quanto il rimpicciolimento
>degli oggetti dovuta alla
lontananza per la prospettiva". La scienza DEVE
>considerare queste
deformazioni reali perch� non ha altri appigli
>oggettivi e misurabili, il
fisolofo deve sapere che sono pure astrazioni
>metodologiche.
Mi spiace
di arrivare cos� tardi su questa discussione.
Voglio dire qualcosa almeno
in parte contro la corrente che
si � formata. Ma non si tratta di spirito
di contrariet�.
Noi di fatto non abbiamo la possibilit� di cambiare
arbitrariamente lo spazio rispetto al quale un riferimento �
inerziale,
rimanendo nella relativit� einsteniana, possiamo
scegliere diversi modi
per assumere un'inerzia ed
eventualmente ricorrere ad universi chiusi, ma
questo �
arbitrario e pu� rivelarsi controfattuale.
D'altra parte
questo significa qualcosa di molto semplice.
Supponiamo di avere un punto
in un piano, e di considerare
un punto in moto rispetto a questo. Questo
punto faccia
un'escursione sul piano e poi torni alla partenza.
La
possibilit� di misurare oggettivamente la distanza percorsa
rispetto al
piano prescinde dalle coordinate. E' dunque dato
uno spazio fisso. Ma
supponiamo per un attimo che il piano
con le sue caratteristiche metriche,
sia l'unico modo per
misurare le distanze.
Ora mentre in geometria noi
possiamo considerare il piano
in movimento, ed in mancanza di altri
riferimenti quel piano
sarebbe "il riferimento" in modo che entrambi i
punti
compiono il medesimo spostamento assoluto, nella realt�
geometrica
in cui viviamo non possiamo scegliere
arbitrariamente la distanza fra due
corpi. In modo che lo spazio euclideo modellizza la realt� ed � una pura
astrazione
metodologica della pratica fisica.
Analogamente
nella
relativit� di Einstein non � possibile sfuggire alla gabbia
dell'inerzia.
Einstein era convinto di no. Era convinto che
adattando le condizioni
delle masse al contorno sarebbe
stato possibile, in linea di principio,
cambiare il fondo inerziale
in una regione. Ma questa sua convinzione ha
ricevuto una
critica formidabile ad opera di Goedel.
Se e quando
studierai di persona questi concetti con il
necessario corredo
matematico, tutto ti sar� pi� chiaro.
In particolare occorre
familiarizzare con le strane
trasformazioni dello spazio degli eventi e
con l'invarianza
del tempo proprio.
E scoprirai allora che
l'arbitariet� del riferimento inerziale
non ha nulla che vedere con
l'arbitrariet� dell'inerzia a cui
Einstein fa riferimento nelle prime
pagine della teoria
generale. Ma che, continuando con la metafora
geometrica
del piano, corrisponde a null'altro che ad una rotazione degli
assi e ad una differente scelta del centro delle coordinate.
Per�
bisogna essere consapevoli, come
dice Bergson, che questi strumenti sono
pure astrazioni
metodologiche. Dovute al fatto che non possiamo cambiare
a piacimento l'universo in cui viviamo, la distribuzione
di masse al suo
interno, e che non � possibile, allo stato
delle cose, schermare gli
effetti gravitazionali dovuti
all'universo nel suo complesso. L'inerzia,
almeno in parte,
continua ad essere, nella relativit� di Einstein un
postulato.
Al pari dello spazio.
Che una somma di cambiamenti di
prospettiva possa condurre
ad un effetto interiore diverso non �
contestato, almeno
dalle parole di Bergson che ci hai mostrato. Se io
faccio
un giro di danza mentre tu rimani fermo, l'effetto finale che
tu
percepisci sar� diverso da quello che percepisco io.
Se per� il mio
movimento fosse agganciato a quello della
stanza che ci ospita, o meglio
all'inerzia dell'universo,
allora congegnando opportunamente le cose il
mio
movimento implicherebbe il tuo. Ma questo non � possibile
nella
relativit� di Einstein.
Se leggi le pagine iniziali di relativit� trovi
l'esperimento
delle due gocce d'acqua sole nell'universo. Nonostante
l'ambizione di trattare questo problema in modo completamente
relativo,
questo progetto di fatto fallisce. Un universo
"leggero" �
necessariamente aperto, ed il moto relativo delle
due gocce deve essere
riferito alla soluzione per la metrica
asintotica di uno spazio piatto.
Il difetto principale della relativit� di einstein
per universi aperti �
che le masse creano la curvatura, non l'inerzia.
Allora l'inerzia va
postulata n� pi� n� meno che come
la postula Newton. Riflettendo
sull'esempio del piano si
capisce che anche la distanza geometrica non �
sganciata
da una forma di assoluto nello spazio in cui viviamo. Dunque
le
parole di Bergson si adattano pari pari alla fisica classica.
Nella fisica
classica, come nella relativit� di Einstein cambiare
la prospettiva non
cambia l'oggettivit� misurabile della
distanza. Questo � qualcosa su cui
l'uomo non ha ancora
raggiunto il demiurgo.
La relativit� � coerente
nello sviluppo matematico, ma
contraddittoria sul piano filosofico. Ora
quando c'� una
contraddizione da qualche parte in una teoria questa
emerge sempre come sorgente di paradossi. E c'� da
dire che questi sono
il sale della ricerca. In un mondo
in cui tanti si adattano a fare solo
affermazioni
incontestabili, avere a volte il coraggio di un pensiero
opinabile, credendoci fino in fondo,
� qualcosa di ammirevole. Ma nel
caso di Einstein si da il
caso che si tratti di qualcosa di diverso.
Einstein ha
scelto di credere nelle sue equazioni e nel suo principio
di relativit�, e quando questi due sono entrati in rotta di
collisione,
dopo avere per lungo tempo conservato la fede
nel principio ha poi
abdicato alla forza predittiva ed alla
tenuta matematica generale,
rinunciando, almeno
provvisoriamente, alla verifica del suo principio.
Einstein doveva sentirsi ferito dalle parole di Bergson, perch�
l'aspirazione dichiarata della sua teoria era proprio
quella di sanare
questa distanza fra la scienza e la filosofia.
Di porre cio� un fondamento
filosofico in cui la struttura dello
spazio e del tempo fossero
"intellettualmente liberi dal
condizionamento dell'empirico" ed
"empiricamente vincolati
dai dati". Einstein fu consapevole, negli ultimi
anni della sua
vita, del fallimento di questo suo progetto, ma il coraggio
con
cui ha affrontato l'impresa rimane una pietra miliare ad
esempio
dell'umanit�. Mentre parte della scienza, nel frattempo si � umilmente
riadattata al ruolo che le aveva dato Bergson.
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Received on Sun Jun 30 2002 - 21:01:25 CEST