Re: studiare la teoria della relatività
> posso sapere che testo è?
Speravo di avere un'occasione per rispondere nel thread e sono
contento che tu me l'abbia data. Questo per rettificare un
termine che ho usato impropriamente (povero me, l'imprecisione
di linguaggio è sempre stato uno dei miei talloni d'Achille).
Avrei forse meglio scritto 'presentazione' piuttosto che
'formulazione' quest'ultimo termine come minimo un po' più
radicale del precedente.
Il libro è Luongo A., Paolone A., 'Meccanica delle strutture.
Sistemi rigidi a elasticità concentrata', Casa ed. Ambrosiana
l-anno-non-me-lo-ricordo.
A mia volta forse non potrei scrivere un libro su Luongo ma un
paragrafo certamente sì. Il mio esame con lui è stata forse
l'illustrazione più perfetta che si potesse avere sul fatto che
uscire da binari prestabiliti può essere un problema anche per
persone molto in gamba (per una volta però, in occasione
dell'esame, io che non sono in gamba feci parte del gruppo di
quelli che fecero una decente figura :D).
Credo che il prof Angelo Luongo bambino debba aver avuto un
grande amore per il meccano, ma scherzo perché parliamo di
quello che per me è un genio nel suo campo e come si dice, max
respect. Usava spessissimo meccanismi discreti negli esercizi
di esame, proprio per mettere in crisi lo studente e fargli
capire che i principi sono gli stessi che in travi e piastre, e
questo suo amore l'ha riversato nel libro citato. Ho potuto
vedere persone che maneggiavano linee elastiche e matrici
bendati e con una sola mano - e che inducevano in me un forte
senso di inferiorità a giusto motivo - non sapere che pesci
prendere con un corpo rigido rettangolare, qualche vincolo e
qualche molla. E' questo a cui alludevo a proposito dei binari
da cui si stenta a uscire.
In pratica il libro è una presentazione della meccanica dei
continui fatta solo su sistemi discreti. Non ce l'ho sottomano
ma sarei sorpreso se derivate e integrali comparissero al di
fuori del classico ultimo passaggio finale col quale si fa
vedere che i principi sono gli stessi e si richiama la formula
standard per far notare l'omologia dei termini. Forse una
ventina di volte in tutto il libro. Per il resto solo molle e
corpi rigidi, con cui dimostra tutto il possibile.
> penso che un giorno il Moretti arriverò a comprenderlo.
> il mio problema è capire come devo muovermi nello
> spaziotempo ;) che mi separa da lui.
Ne sarò contento per te; personalmente sono troppo praticone di
indole per superare un certo limite, ma molto probabilmente sto
solo mascherando (male) a me stesso l'effetto della volpe e
l'uva :D
Di recente ho letto che Fermi valutò un integrale parecchio
complicato disegnando la curva, ritagliando il foglio e pesando
la parte che comprendeva l'area. Mi sono commosso; è questo il
genere di cose che avrei voluto saper fare o almeno il tipo di
idee che mi piacerebbe avere :)
Received on Fri Dec 17 2021 - 22:07:54 CET
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