Re: Il paradosso dei gemelli
"Dario de Judicibus" <nospam_at_dejudicibus.it> ha scritto nel messaggio
news:AM5Q8.38654$Kt3.921678_at_twister2.libero.it...
> "Francesco Alf�" <f.alfe_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
> news:aed3p7$irv$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
>
> > S�, � proprio cos�. Per� devi sapere che soltanto l'orologio
> > che viaggia subisce Realmente il rallentamento relativistico;
>
> Mmmm... Non sono sicuro di avere capito. Il rallentamento relativistico
> dipende solo dalla velocit� dell'orologio rispetto a quella finita della
> luce nel vuoto, quindi dipende dall'osservatore.
Ciao Dario,
prima una premessa:
"Mi fa piacere che sei una persona che chiede e richiede,
perch� VUOLE sapere la Verit�, dimostrando di non essere
n� superficiale, n� testarda, n� mummificata
alle nozioni imparate sui banchi scolastici.
Io Credo in quello che dico. Questa "Vetrina" non costituisce
per me n� un diversivo, n� un passatempo, ma soltanto una
maniera abbastanza valida per rendere pubblica quella che
ritengo sia una grande scoperta, fatta da un semplice astrofilo:
la Contrazione di Lorentz � incompleta e, di conseguenza, sono
errati tutti i calcoli e i costrutti basati su essa.
Fin quando Chi Decide mi permetter� di essere presente
su questa scena io suoner� sempre queste stesse note."
Ti dico che il rallentamento dell'orologio dipende
esclusivamente dalla velocit� del suo moto.
> Se mi pongo sulla Terra �
> l'orolgio sull'astronave a rallentare, ma se il mio osservatore �
> sull'astronave, sono gli orologi della Terra a rallentare.
Non � proprio cos� (leggi bene il mio post di prima):
l'osservatore sulla Terra vede rallentare l'orologio
in moto a causa della somma di due effetti, quello reale
causato dalla velocit� del moto, e quello non reale
causato dal ritardo delle informazioni visive dovute
alla distanza che va aumentando.
Mentre l'osservatore che viaggia vede rallentare
l'orologio sulla Terra SOLAMENTE a causa del ritardo
delle informazioni visive dovute alla distanza
che via via aumenta.
E quindi tale ultimo rallentamento non � per niente reale.
> Non esiste una velocit� assoluta
> e quindi l'effetto relativistico non pu� essere assoluto.
> Di nuovo, non vedo alcuna rottura di simmetria fra i due gemelli.
>
Ascoltami: il nostro pianeta si muove con una data velocit�
attorno al Sole, con una data velocit� attorno al centro
della Via Lattea e con un'altra data velocit� assieme al
Gruppo Locale nello spazio intergalattico; queste velocit�
di moto sommate alla Forza Gravitazionale vigente sulla Terra
determinano, tra l'altro, il ritmo del battito dei nostri
orologi, e ci fanno misurare la velocit� della Luce
equivalente ai quasi 300.000 dei nostri Km per ogni
Nostro (personale della Terra) minuto secondo.
Nel senso or ora esposto le velocit� sono assolute:
se, per un osservatore, cambiano una o pi� velocit�
di quelle or'ora citate, cambieranno il ritmo del suo orologio
e il valore suo, personale, della velocit� della Luce.
>
> Perch�? Qui si continua a pensare che � il gemello sull'astronave a
> viaggiare, ma questo � solo un modo per dire che si � scelto come sistema
> osservatore la Terra. E' solo una scelta.
Non � soltanto una scelta. L'osservatore sull'astronave,
col suo moto, ha cambiato una parte delle velocit� che lo
coinvolgevano fin quando rimaneva attaccato sul "tranguillo"
pianeta Terra. Allontanandosi dalla Terra alla velocit�
di 240.000 Km/sec. ha fatto s� che per lui, e solo per lui,
cambiassero sia il ritmo del Tempo, sia il valore
della velocit� della Luce, sia altro che non � il caso citare.
> Avrei potuto scegliere l'astronave
> come sistema di riferimento. Immagina ad esempio che invece che su una
> astronave uno dei gemelli � sospeso fra la Via Lattea e la galassia di
> Andromeda e osserva la Terra ruotare con la spirale. Quale orologio va pi�
> lentamente, quello sulla Terra o quello sulla stazione spaziale "ferma"?
>
Una cosa � certa: non muovendosi pi� l'astronave
a 240.000 Km/sec. rispetto alla Terra, viene meno
sia il rallentamento dell'orologio in moto, sia altro.
> > E dato che sappiamo che sul nostro pianeta in quel preciso
> > istante dell'atterraggio � il 1 genn. 2010, a causa del ritardo
> > delle informazioni visive dovute alla distanza, egli vedr�
> > gli orologi della Terra segnare il 1 genn. 2002.
>
> In quel preciso istante? Rispetto a un calendario terrestre? Ma la RG non
> affermava che il concetto stesso di simultaneit� va rivisto a fronte della
> velocit� finita della luce?
>
Se tu tieni conto delle distanze tra due punti di
riferimento e fai i dovuti calcoli per il ritardo della
ricezione delle immagini, non avrai incertezze.
> > Subito dopo l'astronauta riparte.
> > Per lui il viaggio di ritorno durer� altri 6 dei suoi anni,
> > ma in questi suoi 6 anni vedr� gli orologi della Terra
> > passare velocemente dal 1 genn. 2002 al 1 genn. 2020.
>
> PERCHE'???? Se si muove alla velocit� di 240000 km/s, vedr� COMNQUE gli
> orologi della Terra rallentare. L'effetto relativistico dipende dal modulo
> della velocit�, non dal vettore! L'orologio rallenta COMUNQUE, perch� il
> fattore � v2/c2, la direzione non c'entra. O sbaglio?
>
Si, sbagli. Gli orologi degli altri riferimenti
si vedono rallentare solamente quando le distanze
fra di essi aumentano (viaggio di andata);
mentre quando le distanze diminuiscono
(viaggio di ritorno) entrambi vedono l'orologio
dell'altro accelerare. Ma quello che loro "vedono"
non deve camuffare n� storpiare la realt�.
(Rileggiti di nuovo il mio post di prima.)
Alla fine del viaggio paragonando i due orologi
solo quello che ha viaggiato si trova pi� indietro.
> DdJ
>
>
Ti saluto.
Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-sud
contrada Cappellaris
Received on Thu Jun 20 2002 - 18:50:29 CEST
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