Franco" <inewd_at_hotmail.com> wrote in message
news:3D0CB2A8.D68408FB_at_hotmail.com
>
>
> Luciano Buggio wrote:
>
> > > Ti faccio vedere un caso semplice. Supponi che ci sia una stella a 6500
> > > anni luce di distanza, che emetta dei segnali con una periodicita` di 3
> > > giorni...
>
> Ci sono errori nel mio ragionamento? (cut)
A questo rispondo alla fine.
(cut)
>
> Quindi introduci una ipotesi ad hoc "per far venire i conti". L'effetto
> doppler si deduce, non si postula una relazione iniziale.
Infatti, l'effetto doppler lo deduco.
Ma diamine!, lo deduco, dalla mia teoria; lasciamelo dedurre dalla mia
teoria.
(questa mia impertinenza non mi sembra nuova). Qui provvisoriamente
consideriamo semplicemente un ipotesi, un dato acquisito, un postulato,
che la lunghezza d'onda aumenti con la velocit�, perch� abbiamo una
sola testa e dobbiamo fare una cosa alla volta. Per� nella lettera a cui
stai
rispondendo ti avevo scritto, nella 2^ di 3 premesse, di andare a vedere
un
link dove si descriveva il meccanismo della costruzione dell'onda,
precisando
che le stesse istruzioni valgono per qualsiasi velocit� anche maggiore
e minore di c, colla lunghezza d'onda proporzionalmente lunga.
Tu evidentemetne quel link non sei nemmeno andato a vederlo, convinto
pregiudizialomente che la mia teoria non pu� funzionare.Niente
ipotesi ad hoc, quindi: lambda proporzionale a c' esiste nella mia
teoria
da ben prima che noi ci mettessimo qui a chiacchierare di M&M e di
effetto
doppler.
Contolla, ti prego: in altre aprti del testo di cui ti ho indicato quel
paragrafo
c� sono descrizioni pi� dettaglaite. se vuoi, basta scorrere l'indice.
Naturalmente, come gi� altre volte ti ho detto, quel che riguarda
specificatametne
l'effetto doppler (e altro) � in parte sbaglaito, perch� solo di questi
tempi (e grazie,
ripeto, anche alla tua collaborazione) � un vero e prorpio chiarimetno,
almeno
per me,
(cut)>
> Se hai fotoni alla stessa frequenza che viaggiano a velocita` diverse,
> hanno lunghezza d'onda diversa. Quello che va piu` in fretta ha una
> lambda maggiore (stessa frequenza). Ma quando li si osserva, la
> lunghezza non cambia. Se ho un fotone che va via a 1.2c, avra` una
> lunghezza pari a 1.2c/f. Per vedere questo fotone devo muovermi in
> allontanamento a 0.2c, ma la sua lunghezza sara` sempre la stessa.
Non vedo quale problema stai sollevando: vediamo se ho capito quello che
dici,
perch� mi pare che tu confermi quello che io dico.
Prendiamo i fotoni che vanno a velocit� c'>c. La lunghezza dell'onda
che
in questo caso si forma � maggiore di lambda, e tale rester� (� questo
che
intendi quando dici: "sar� sempre la stessa?") sia che l'osservatore sia
in moto
sia che non lo sia. Varia a seconda del suo stato di moto ill periodo
che egli
registra (il tempo che passa dal ricevimetno della testa a quello della
coda)
quindi la freqeunza, ma la lunghezza d'onda � "obiettivamente" quella,
ed egli se
la calcola conoscendo la prorpia velocit� rispetto al trenoe avendo
misurato il periodo. Quindi riceve un'onda pi� lunga (si sta
allontanando).
Senonch� l'unico caso non teorico � quello in cui si allontana a
velocit� c'-c,
velocit� a cui la cicloide stirata a lui appare ordinaria e si
ripristina periodicamente
quella velocit� zero che gli permette di interagire.
I treni passano a tutte le velocit� (e quindi coi vagoni di tute le
lunghezze) e lui
"si sceglie" (non ha alternativa, peraltro) quello che ha la veloci�
giusta, gli altri nemmeno
li vede passare.
Quello che ha la velocit� giusta in tal caso (caso in cui egli si
allontana dalla sorgente)
ha la lunghezza d'onda maggiore. Se il suo moto fosse stato in
avvicinamento, avrebbe
preso un treno che andava piano, coi vagoni pi� corti.
L'allungamento e l'acorciamento doppler per il moto dell'osservatore
nella mia teoria non
sono eventi di modificazione di lambda: i lambda ci sono tutti nello
spazio, gia� assortiti
e modificati alla sorgente. Si tratta che l'osservatore, a seconda del
suo stato di moto, interagisce
solo con quello con cui pu� interagire.
La cosa straordinaria � il cappio della cicloide detta allungata; se non
esistesse bisognerebbe
inventarsela (ecco una bella ipotesi ad hoc) per permettere
all'osservatore di selezioanre
anche tra treni lenti.
Pensa un po': pu� avere senso dire che c'� una soglia di velocit�:per
esempio interagisco
con una particella solo se non va troppo veloce, ma che senso avrebbe
dire che interagisco
"solo" ad una certa velocit� e non (anche) con qulle pi� basse?
Nella met� inferiore del cappio il fotone torna indietro.
Con ci� ha un senso anche c-v. Quando l'osservatore va verso la sorgente
va, per un tratto,
nello stesso verso del moto del fotone in moto cicloidale asolato. e se
la sua velocit� � giusta,
per un istante � fermo vicino a lui, e "lo vede", cos� come lo vede
nell'altro caso, in cui la cicloide
non h ail cappio ma � "stirata", ed egli viaggia nello stesso verso del
suo moto ceh questa
volta non si inverte mai.
> > Io riferisco ci� che trovo nei libri di testo. La 5bis l'ho copiata pari
> > pari (adeguando solo le lettere dell'alfabeto) da Caforio Ferilli -
> > Physica - Le Monnier -vol.2 per lo Scientifico, ma l'ho trovata uguale
> > anche in altri testi.
>
> Ok, ho capito, e` quella per il suono. Non va bene nel tuo caso perche'
> se la sorgente si avvicina, il suono che ti arriva ha la velcocita`
> solita del suono. Se invece ti avvicini tu alla sorgente, la velocita`
> del suono che ti arriva e` quella del suono piu` la tua velocita`.
> Questo invece non capita con i fotoni e neanche con gli l-fotoni (pare
> di aver capito)
Si hai capito, � sufficiente un minimo di aplicazione, vedi?
Mi ha fatto poi balzare sulla seggiola ci� che dici nell'ultima riga:
ma non ti pare che questi L.Fotoni assomiglino sempre pi� ai Fotoni
veri?
Non si tratta solo del suono: le formule doppler da me richiamate sono
quelle
classiche dell'onda in generale, *in quanto perturbazionevdel mezzo*, e
che non valgono
per la luce semplicemente prch� la cosidetta "onda luminosa" non � una
perturbazione di
un mezzo, fosse esso anche il vuoto (idea inconcepibile!). Quindi la
luce pu� permettersi di
violare al conssegna di andare sempre ad una velocit� fissa:qui non c'�
nessuno che le
imponga nulla, perch� non valgono le regole del mezzo..
E' che ci si � fissati per secoli su questa faccenda dell'etere che fa d
a mezzo, tanto che
quando l'abbiamo buttato via ci siamo tenuti per� la velocit� fissa.
Capisci cosa intendo per "longa manus" di Cartesio?
Perch� mi � scappato di dire a Falzone che hanno vinto loro, i
cartesiani, non Newton,
il quale coi suoi corpuscoli di luce nel vuoto sarebbe stato
immediatametn d'accordo
(come perlatro Galileo) su una velocit� variabile?
Per quanto riguarda la tua cefeide, vedo che scalpiti.
Prima per� di parlarne ti rpego di rispondere alla mia replica sui
calcoli doppler.
Mi piacerebbe che tu mi dicessi, come hai gi� fatto in situazini
analoghe :
"E' cos� e cos�?, ho capito bene?" - oppure: "qui hai sbagliato, per
questa e quest'altra ragione",
ma dopo aver considerato i miei argometni, non saltando pezzi, come
qualch evolta hai fatto.
Voglio ricattarti col solleticare la tua evidente curiosit� su ci� che
ho da dire riguardo alle tue cefeidi.
ma ricorda, prima le formule doppler: quadrano o non quadrano le mie
formule doppler?
> Ci sono errori nel mio ragionamento? Ho fatto un calcolo che ha portato
> a un risultato in contrasto con le osservazioni sperimentali. Dove e`
> sbagliato? I fotoni a c+300m/s impiegano circa 5 giorni in meno di
> quelli che viaggiano a c-300m/s a percorrere i 6500 anni luce di
> distanza.
Non ci sono errori nel tuo ragionamento. Finalmente ti vedo dedurre di
getto e
correttametne dalle mie premesse.
Quindi chiudiamo il formualrio (tu mi insrgni che sono le formule che
contano) e poi applichiamo
il mio doppler alla tua cefeide.
Vediamo di capire che minchia succede veramente in cielo, al di l� delle
apparenze.
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
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Received on Mon Jun 17 2002 - 16:33:34 CEST