Re: Velocità c (era: Principio di relaltività galil.)

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Sun, 16 Jun 2002 08:45:44 -0700

Luciano Buggio wrote:

> > Ti faccio vedere un caso semplice. Supponi che ci sia una stella a 6500
> > anni luce di distanza, che emetta dei segnali con una periodicita` di 3
> > giorni...

Ci sono errori nel mio ragionamento? Ho fatto un calcolo che ha portato
a un risultato in contrasto con le osservazioni sperimentali. Dove e`
sbagliato? I fotoni a c+300m/s impiegano circa 5 giorni in meno di
quelli che viaggiano a c-300m/s a percorrere i 6500 anni luce di
distanza.

> Dalla seconda delle mie tre ipotesi di partenza, che tu non hai
> considerato, se di seguito qui dici:
> > Anche se mi muovo, le cuspidi
> > che vedo sono sempre distanti lambda, non lambda'.
> Te la trascrivo, quindi, questa seconbda ipotesi, copiando dal mio
> Reply, cu tu hai ora risposto (per tuo comodo ho messe tra asterischi il
> punto che interessa)

Quindi introduci una ipotesi ad hoc "per far venire i conti". L'effetto
doppler si deduce, non si postula una relazione iniziale.

> >Se viaggio in
> > macchina parallelo a un treno, ogni vagone lo vedo sempre della stessa
> > lunghezza, e` il tempo di passaggio di un vagone che cambia.
> Evidentemente, recependo quella seconda ipotesi i vagoni sono pi�
> lunghi.

Se hai fotoni alla stessa frequenza che viaggiano a velocita` diverse,
hanno lunghezza d'onda diversa. Quello che va piu` in fretta ha una
lambda maggiore (stessa frequenza). Ma quando li si osserva, la
lunghezza non cambia. Se ho un fotone che va via a 1.2c, avra` una
lunghezza pari a 1.2c/f. Per vedere questo fotone devo muovermi in
allontanamento a 0.2c, ma la sua lunghezza sara` sempre la stessa.
Perche' le lunghezze dovrebbero cambiare passando da un riferimento
all'altro?

> Io riferisco ci� che trovo nei libri di testo. La 5bis l'ho copiata pari
> pari (adeguando solo le lettere dell'alfabeto) da Caforio Ferilli -
> Physica - Le Monnier -vol.2 per lo Scientifico, ma l'ho trovata uguale
> anche in altri testi.

Ok, ho capito, e` quella per il suono. Non va bene nel tuo caso perche'
se la sorgente si avvicina, il suono che ti arriva ha la velcocita`
solita del suono. Se invece ti avvicini tu alla sorgente, la velocita`
del suono che ti arriva e` quella del suono piu` la tua velocita`.
Questo invece non capita con i fotoni e neanche con gli l-fotoni (pare
di aver capito)


> Anche qui non capisco perch� contesti le formule che trovo nei testi.

Hai preso la formula del doppler sonoro, in cui, quando ti avvicini alla
sorgente, vedi il suono arrivare a velocita` maggiore.

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sun Jun 16 2002 - 17:45:44 CEST

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